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425. Ascesa alla collina di Chamundi

scalinata di granito in penombra con la scritta rossa I 1008 passi per Chamundeshwari
 
Mysore è una città particolare per molte ragioni. La collina di Chamundi, affascinante per la sua solitaria statura (circa 1000m) nella piana circostante, è una delle sue principali attrazioni. Solitamente i turisti arrivano in cima alla collina in autobus o macchina per godere della vista e visitare i templi di Chamundi e di Shiva che sorvegliano la città sottostante. Salire sulla collina a piedi è meno popolare, più salutare, abbastanza faticoso e consigliato a tutti coloro che amano viaggiare senza fretta e vivere i luoghi più da vicino.
 
L’ascesa alla collina inizia a circa 4 km dal centro della città e bisogna avere ginocchia in buona salute per affrontare i 1008 gradini di pietra del percorso -1008 è un numero simbolico, alcuni sostengono siano 1001, altri 1000… noi per non sfatare un mito non li abbiamo contati. La scala di granito che porta al tempio di Chamundi, in cima al piccolo monte, fu commissionata dal re Dodda Devaraja nel 1659 per rendere meno ardua la salita ai pellegrini. Per arrivare in cima ci vuole una buona ora, con soste.
 

 

La salita è per molti un pellegrinaggio, che nella migliore delle tradizioni hindu va fatto scalzi. Noi –e gli intrepidi joggers mattutini incontrati lungo la salita- abbiamo preferito tenere le scarpe, senza commettere alcuna infrazione. 

 

Siamo partiti la mattina prestissimo, prima del sorgere del sole per evitare il caldo eccessivo e per godere della cangiante luce del mattino.

 


Che sia un percorso sacro è palesato all’inizio della scalinata dalla presenza di immagini sacre, come i piedi della dea ricoperti di polvere rossa (sindur, la stessa usata dalle donne sposate), usata su tutti i gradini come segno votivo. 

 

 

I primi passi mettono subito alla prova la vostra determinazione e prestanza fisica: i gradini sono alti, spezzano il respiro e vi fanno espellere nell’abbondante sudore le tossine e –chissà- forse anche le impurità mentali.

 

Lungo la salita si icontrano pecore, scimmie e ogni angolo con templietti o pietre votive è un ottimo pretesto per una pausa riposante. 

 

Il percorso di gradini di granito è interrotto una prima volta dalla strada asflatata che porta in cima. Qua si sono fermati per tornare in dietro la maggior parte dei mattinieri salutisti che iniziano la giornata con una passeggiata a passo forzato o di corsa per mantenersi in forma -nuova tendenza dell'India moderna. 

 

Quando la gradinata svolta e si giunge per seconda volta su una strada asfaltata è meraviglioso travarsi davanti agli occhi la possente statua del toro Nandi. Oltre alla bellezza della statua è anche rincuorante sapere che si è giunti a 3/4 del percorso verso la cima.

 

 

Quasi in cima! L'ulimo tratto di scalinata è molto più dolce, i gradini ssono più bassi e lunghi e le gambe ormai allenate.

 

 

Dagli ultimi gradini si intravvede il gopuram, il tetto del tempio dedicato alla dea che da il nome alla collina. Chamundi, una manifestazione della dea Durga. 

 

Pellegrini da tutta l'India arrivano a visitare la dea del tempio. Secondo la leggenda un tempo un terribile demone dalla testa di bufalo, Mahishasura, viveva nella piana sottostante che era conosciuta come la terra di Mahiashura (Mahiashapuram, quindi in kannada Mysuru e in inglese Mysore). Da qui faceva scorribande in tutto il mondo portando distruzione, finché incorse nell'ira della dea Chamundeshwari che lo sconfisse salvando gli uomini (altro nome della manifestazione divina della dea è Mahishasuramardhini).

 

I Wodeyar, i maharaja di Mysore devoti della dea, salirono al potere nel XV sec e si occuparono dell'ampliamento e del mantenimento del tempio di Chamundi. L'ultima aggiunta ful la torre all'ingresso, aggiunta nel 1826.
Il tempio è aperto a tutti, ma rigorosamente scalzi, dalle 7:30 alle 14, dalle 15.30 alle 18 e dalle 19:30 alle 21.

Dopo la vitsita al tempio è bello godersi il panorama sulla città di Mysore e campagna attorno, meglio se sorseggiando un chay fumante. Vale la pena essere sulla collina anche all'ora del tramondo, ma è sconsigliato scendere a piedi quando fa buio.

L’ascesa alla collina inizia a circa 4 km dal centro della città e bisogna avere ginocchia in buona salute per affrontare i 1008 gradini di pietra del percorso -1008 è un numero simbolico, alcuni sostengono siano 1001, altri 1000… noi per non sfata

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