255. Raajneeti
DIRETTO DA: Prakash Jha
Samar Pratap appartiene ad una spietata famiglia di politici dell’Uttar Pradesh e sta per tornare in America dalla sua fidanzata Sarah, dove tra l’altro ha quasi anche ottenuto un PhD. Le circostanze, tuttavia, lo trattengono: suo padre Chandra viene ucciso a colpi di pistola. La vendetta è ora tra le sue priorità , ma non solo: Indu Sakseria, aspirante politica, vorrebbe sposarlo, e suo fratello Prithviraj viene arrestato per molestie sessuali e oltraggio a pubblico ufficiale. Suo cugino Veerendra vorrebbe il controllo del partito e suo zio materno, Brij Gopal, controlla segretamente tutta la famiglia. Come se non bastasse, Sarah arriva in india e lo accusa di corruzione. Il finale è tutt’altro che semplice da prevedere, poiché le variabili sono troppe...
RECENSIONE:
Il “Times of India” l’ha definito un ritorno acclamato al cinema popolare dotato di trama indimenticabile. Il film si ispira a due colossal: “Mahabarata” e “Il Padrino” (Godfather) e affonda il suo intreccio nelle sordide diatribe famigliari e politiche dei Pratap. A vincere sarà la democrazia, certamente, ma a quale prezzo? La genealogia, l’incuranza della legge, la violenza e le manifestazioni di potere sono ciò che si cela nel ventre grasso dell’India, e alla fine la politica è simile, per certi versi, alla guerra. Prakash Jha è un maestro della narrazione video ludica che emerge non solo dalla trama ma anche dalla scelta degli attori, vibranti ed azzeccati.
La crescita di Ranbir Kapoor nell’evolversi della vicenda è semplicemente perfetta e la musica è piacevole, ma non spicca sul resto. Da ricordare Dhan Dhan Dharti (interpretata da Shankar Mahadevan e composta da Wayne Sharpe).
Un film importante, un blockbuster indimenticabile e un’autentica esperienza su celluloide. Perché non dargli una chance? Tre ore ben spese!