ItalyIndia design
ItalyIndia design
ItalyIndia design
ItalyIndia design
ItalyIndia design
ItalyIndia design
ItalyIndia design

279. La rivoluzione della Nano si fa strada

una linea di macchine colorate, sulla sfondo una città indiana e la scritta Sulla Strada Indiana

Della Nano sono giunte notizie in Italia -la macchina più economica del mondo prodotta dalla Tata in India. Forse avrete anche sentito nominare Akash -il tablet da 40 euro.

Le cose in India non si sono fermate lì. L’economia e la società del paese stanno cambiando e ci sono industriali che hanno smesso di guardare all’occidente per modellare prodotti da vendere alla classe medio-alta borghese indiana. A dirla tutta, non è che abbiano smesso del tutto, ma si stanno diversificando per raggiungere anche la fetta di mercato meno abbiente. Naturalmente è business. Tuttavia tecnologia e innovazione sono messi al servizio del cliente per fornirgli al minimo prezzo il massimo delle prestazioni e un miglioramento delle condizioni di vita. Naturalmente chi è povero non è il target, pur esistendo imprese che puntano in parte a questo mercato con finalità anche umanitarie.

E’ una piccola rivoluzione, che rispecchia una maggior confidenza dell’India in se stessa. Non è un’assoluta novità, gli indiani sono sempre stati abilissimi a trovare soluzioni con le risorse limitate. Ma quello sta succedendo non è un semplice arrangiarsi, è piuttosto uno sfruttare al meglio le risorse, limitando i costi e creando prodotti ideali per l’esigenza locale: niente optional, massimo delle prestazione e funzionalità indispensabili, con un pizzico di design.

La Nano è stato il primo –famoso- passo. Oggi se ne vedono parecchie sulle strade. Ma la nano non è l’unica veicolo in circolazione 100% indiano per gli indiani. Da un paio di anni si vedono mini macchine e mini camion, dalle piacevoli forme arrotondate e  colorate. Qualcuno potrebbe fare fatica a chiamarle macchine, eppure lo sono a tutti gli effetti –anche se le aspettative che un occidentale (abituato agli accessori di serie) non sono soddisfatte.

Sto pensando alla Magic, Magic Iris e Ace della Tata, o Maxximo della Mahindra. Magic Iris è nata pensando al trasporto pubblico indiano, un’alternativa più “vettura” all’autorisciò a tre ruote –di cui è un’evoluzione. Con la pioggia e con il sole, promette uno spostamento più agevole allo stesso prezzo per il passeggero. È una macchia lenta, senza fronzoli (pubblicizzata con 4 ruote per piazzarsi sul mercato dei risciò, detto treruote), robusta e dal facile mantenimento. Ideale per le strade sconquassate delle campagne e congestionate delle città. Ace è Maxximo sono invece ideati per il trasporto merci. Motore dalla tecnologia innovativa, bassi consumi, sospensioni per garantire meno sobbalzi possibile e facile manovralità.

Personalmente, anche se mi dispiace per la simpatica ape taxi (autorisciò), devo ammettere che Magic Iris è una bella invenzione. Risciò e Magic Iris continueranno a coesistere, tra i due modelli ci sono centomila rupie di differenza (il nuovo modello ape city costa sui 1800 euro, Magic Iris 3150).

Chissà forse tra qualche anno vedremo più motori indiani zigzagare anche per le nostre strade? Difficile, in controtendenza rispetto al mercato automobilistico europeo, ma niente è impossibile!

IN EVIDENZA

La fabbrica dei matrimoni

Quattro matrimoni in 15 minuti: nel tempio di Krishna a Guruvayur per sposarsi bastano 5 minuti, tempo di attesa escluso.

City Palace di Jaipur

Jaipur è la capitale dello stato del Rajasthan e il City Palace è il cuore della reale città rosa.

Olacab e Uber in India

Due applicazioni per muoversi comodamente ed evitare frodi e contrattazioni

Sanchi: un graphic novel scolpito n...

Tanti motivi per programmare un viaggio a Sanchi, la collina a 40 km da Bhopal dissiminata di momumenti buddhisti

Torna Su