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160. Le star dell'India: il grande Amitabh Bachchan

Amitabh Bachchan versione sessantenne in moto

Amitabh Bachchan , il grande B è tra le più grandi superstar di tutti i tempi. 44 anni di carriera cinematografica costellata di successi –i fallimenti ci sono stati ma BB (Big B) ha saputo rifarsi- 180 film alle spalle- in cima alla hit parade dei migliori attori del Box Office India per 16 anni consecutivi, programmi televisivi, una statua di cera al museo Madame Tussaud di Londra (il primo asiatico ad essere immortalato) e Star del millennio per la BBC nel 2000.
In tutto il mondo esistono personaggi popolari divenuti mito, in India, dove è radicata la cultura della venerazione degli eroi, del guru e degli idoli, questo fenomeno ha una risonanza ben più profonda. La cultura dei divi del cinema nacque in India nell’era del muto, ma divenne parte integrante dell’industria cinematografica negli anni ’70 quando un “giovane uomo arrabbiato”, Amitabh Bachchan, conquistò il cuore dell’India e assicurò il successo a ogni suo film, diventando la prima indiscussa superstar di Bollywood. Gli attori che fanno sognare il pubblico non sono solo popolari, sono dei viventi. I fan sono pronti a tutto per loro- ricordate la scena del film The Millionaire quando proprio BB arriva nello slum di Mumbai?
Il giovane Amitabh non è arrivato immediatamente al successo; ai produttori non piaceva la sua voce profonda da baritono e la carnagione troppo scura. Ci sono voluti 12 film fallimentari e, si dice, una lettera d’introduzione dell’allora primo ministro Indira Gandhi, per cavalcare l’onda con il film Zanjeer (1973), che segna la nascita del personaggio giovane e arrabbiato e il lancio in orbita dell’attore. Il pubblico indirizzò la propria rabbia per il sistema corrotto e sfogò la propria disillusione al cinema, idealizzando e al tempo stesso immedesimandosi emotivamente nell’eroe del grande schermo. Seguirono altri film, da Deewar (1975) a Sholay (1975), in cui Amitabh recitò la parte del personaggio introspettivo, in bilico tra un passato tenebroso e un futuro pieno di speranze. A rendere mitico Amitabh furono la padronanza del linguaggio corporeo e lo stile di recitazione, d’influenza occidentale, con grande internalizzazione delle emozioni.
BB dimostra di sapere essere un buon attore anche in altri ruoli con Kabhi Kabhie (1976), una storia romantica in cui impersona un giovane poeta follemente innamorato. La storia di successo continua fino agli anni ottanta, durante i quali Amitabh Bachchan si trasforma da attore a politico, intentando una carriera che lascerà dopo poco tempo tra bufere di scandali e accuse di corruzione da cui venne in seguito assolto.
Il grande B non demorde e torna a incassare successo al cinema ancora con qualche film, ma a metà degli anni ’90 sembra che il pubblico e la fortuna lo abbiamo abbandonato. Come per altri famosi attori prima di lui la luce del successo pare tramontare. Ma BigB non è persona da lasciarsi scoraggiare dagli insuccessi.
Nel 2000 torna a conquistare i fan presentando un programma televisivo Kaun Banega Crorepati, la versione indiana di Chi vuol essere milionario? E’ un successo strepitoso per i successivi 5 anni. Sfruttando il momento di rinascita Amitabh Bachchan si reinventa in altri ruoli contemporaneamente: al cinema interpreta i ruoli del padre di famiglia, consoni alla sua età (è prassi in India che star sessantenni recitino la parte di giovani eroi al fianco di attrici ventenni) e nella vita si propone come ambasciatore del paese, in grado di pubblicizzare praticamente tutto. Al passo con i tempi l’attore pubblica anche un blog personale, aggiornato quotidianamente, per premiare i fan della loro lealtà e amore e farli sentire sempre vicini.
A settantanni Amitabh Bhachchan è ancora un’icona, più popolare che trent’anni fa, una vera leggenda vivente del cinema indiano.

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