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530. I dieci avatar del dio Vishnu

Illustrazione con i dieci avatar di Vishnu e la scritta Dashavatar su sfondo giallo/arancione
La vita dei mortali è un perenne gioco di equilibrio tra creazione e distruzione, vita e morte. Nella mitologia hindu il dio Vishnu è incaricato di mantenere bilanciate le forze in contrapposizione, affinchè possa continuare a girare la ruota dell’universo.
Come in ogni gioco (in sanscrito lila), nel mondo del manifesto ci sono delle regole (dharma) e dei ruoli da rispettare. E come avviene quando si gioca, puntalmente qualcuno si fa prendere dalla smania della vittoria e per vincere bara. Allora Vishnu -l’assolulto e infinito, che sta al di là dell’eterno divenire- discende sulla terra in una forma finita (avatar), elimina il baro (ovvero il demone di turno che monopolizza il gioco) e così lo spettacolo dell’universo continua.

In questo post vi presentiamo i dieci avatar di Vishnu, mostrandoveli con immagini prese a prestito dall’arte pittorica. Non sarà difficile riconoscerli un po’ ovunque in India, gli avatar abbondano nei rilievi dei templi, nei dipinti murali, nelle statue… ci sono persino nel dorso delle carte da gioco.

Avvertenza: non c’è accordo sul numero esatto, sulla loro natura e sull’ordine di comparsa, quelli che trovate qua sono le forme che si incontrano con maggior frequenza nella tradizione scritta e nelle rappresentazioni.
 
Signore e signori ecco dunque a voi i Dashavatar:

 


Matsya il Pesce

L’avatar del Pesce salva le creature della terra e i quattro Veda, i testi più antichi e sacri dell’induismo, dalle acque del diluvio universale che segue la distruzione del mondo alla fine di un ciclo universale precedente (detta Pralaya)
Racconta la leggenda che l’ultimo (e il primo) uomo, Manu, ha compassione di un piccolo pesce e salvandolo si guadagna la salvezza, assicurando nuova vita all’umanità intera (per conoscere la storia si veda Matysa, Manu e il grande diluvio )

Immagine: Viṣṇu nella forma di Matsya, Jaipur ca. 1800 British Museum
By Anonymous (British Museum) [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Kurma la Tartaruga

Tra le gesta più importanti dell’avatar di Vishnu si annovera la sua –basilare- partecipazione all’impresa di frullare l’oceano di latte, sforzo titanico a cui prendono parte demoni e dèi alla ricerca del nettare di vita eterna celato nelle profondità del mare. Il frullino è costituito da un monte capovolto, azionato a braccia tramite un lungo serpente che funge da fune. Kurma offre il proprio solido guscio come base su cui appoggiare la cima del monte, per evitare che questo sprofondi nella terra (per sapere come va a finire la sbattitura leggete L’eclissi di Sole).

Immagine: illustrazione della serie 'Vishnu Avatara' circa 1860 and circa 1870
By Unknown (production) [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Varaha il Cinghiale

Quella che vedete in equilibrio sulla zanna del potente cinghiale è Bhoomi, la dea Madre Terra salvata da un demone potente che l’aveva rapita e nascosta negli abissi del mare. Varaha uccide in battaglia Hiranyaksha, il malfattore, e riporta in superficie la terra, sana e salva.
In un altro episodio Vishnu assume la forma del cinghiale per scavare nella profondità della terra cercando la base di una misteriosa enorme colonna di fuoco, ovvero una manifestazione del Shiva (la storia la trovate in Si racconta a Shivaratri).

Immagine: Edwin Binney 3rd Collection Accession Number: 1990.1085
By English: thesandiegomuseumofartcollection (Flickr) [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Narasimha l'Essere non essere

Vishnu si trasforma in una creatura dalle parvenze terrificanti, mostruose per eliminare dalla faccia della terra il re demone Hiranyakashipu (fratello di Holika che si brucia durante la festa di Holi)
Con la meditazione il demone era quasi riuscito ad essere immortale: nessun umano-animale o essere divino avrebbe potuto ucciderlo, né con un’arma né a mani nude, né in cielo né in terra, né di giorno né di notte, né all’interno né all’esterno. Ma non aveva considerato l’acume ancora più diabolico di Vishnu che nell’avatar di Naramsinha è per metà leone per metà uomo lo squarta con le sue unghie affilate al crepuscolo, sedendo su un trono nell’uscio del palazzo del demone.

Immagine: Narasiìmha uccide Hiranyakashipu osservato da Prahlada sulla sinistra, XVIII d.C. British Library
By Anonymous (British Library) [Public domain or Public domain], via Wikimedia Commons

 


Vamana il Nano

L’avatar dell’innocuo Nano inganna Mahabali, un re giusto ed equo che nonostante tutti i suoi pregi rimane pur sempre un demone, un ruolo destinato alla distruzione.
Forse consapevolmente o forse no (sulla questione le opinioni variano a seconda della geografia –in Kerala la festa di Onam celebra l’equanimità del demone), Bali concede a Vamana di appropriarsi della terra che riesce a coprire con tre passi. Il Nano cresce a dismisura e per appoggiare il piede del terzo passo non rimane altro spazio che la testa china di Bali, che viene spedito così nelle viscere della terra a regnare sul regno degli inferi.

Immagine: Pagina da una serie dispersa del Bhagavata Purana, creata in Mankot, Jammu e Kashmir circa 1700-25.  Alvin O. Bellak Collection, 2004
See page for author [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Parashurama il Rama con l'ascia

Vishnu in questo avatar è un brahmano che sconfigge sul campo di battaglia numerosi re uccisori di brahmani e sovvertitori del dharma –nonché assassini di suo padre. La sua arma d’elezione è un’ascia donatagli dal suo maestro di arti marziali, il dio Shiva.
Con l’ascia e con l’arco vince persino il dio del sole e quello del mare, facendo riemergere in superfice la terra che va da Gokarna a Kanyakumari. Per sapere come la terra bruciata dalla salsedine si sia poi trasformata nel verdeggiante Kerala leggete il nostro post Come i serpenti portarono fertilità sulla terra


Immagine: Drshenoy at the English language Wikipedia [GFDL or CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons

 


Rama il Re

La storia dell’avatar del re Rama è raccontata dettagliatamente nel Ramayana, uno dei testi più conosciuti e raccontati dell’India. Nato ad Ayodhya il giovane Rama passa 12 anni in esilio nella foresta accompagnato dalla moglie Sita e da uno dei fratelli, Lakshmana. Poi il re dello Srilanka, il carismatico demone Ravana, si innamora di Sita e la rapisce, scatenando una serie di avventure che si concludono con una sanguinosa guerra finale. A perdere la testa, anzi le dieci teste, è naturalmente il demone prepotente con un debole fatale per le donne.

La storia l’abbiamo raccontata anche noi a fumetti nel post Citraramayana: una graphic epic dal XV secolo; per celebrare il ritorno di Rama ad Ayodhya e la sua incoronazione a re in India si festeggia Diwali a cui noi abbiamo dedicato alcuni post in passato (Diwali, la festa della luce, Dip jalao Dip jalao aaj Divali re e Un Divali di rangoli multicolore) .

Immagine: Inizio XIX d.C; British Museum
See page for author [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Krishna il saggio Amante

Con l’avatar di Krishna, il dio prediletto dagli Hare Krishna, Vishnu oltre a dedicarsi alle consuete battaglie contro demoni e malfattori, si gode la permanenza sulla terra in un ambiente bucolico circondato dalle attenzioni delle pastorelle conquistate dalla sua avvenente pelle blu e dalla musica soave del suo flauto.
La vita di Krishna è ricca di avventure e cambi di scena. Multiforme e poliedrico questo avatar ha ispirato una quantità immensa di poeti, filosofi e accende il fuoco della devozione nel cuore di molti indiani e non solo.


Immagine: Illustrazione di una poesia della Gita Govinda di Jaydevam; Bahsoli Pahari, 1730 d.C, National Museum, Delhi
Daniel Villafruela [Public domain, GFDL or CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

 


Buddha l'IIluminato

La storia di Buddha è nota, meno conosciuta la sua inclusione negli avatar di Vishnu –qualcuno sostiene infatti che non lo sia, che il nono avatar sia stato invece Balarama.
Il Buddha vive nell’ultima delle ere del mondo, contraddistinta dal caos. Il disordine è talmente capillare che non c’è nemmeno bisogno di demoni da sconfiggere e dei da venerare: tutti brancolano nel buio dell’ignoranza, riti e conoscenza sacra sono ripetuti senza reale consapevolezza. Vishnu rinasce come uomo per insegnare a guardarsi dentro e trovare nell’intimità la verità del dharma.

Immagine: circa 1700 d.C. Edwin Binney 3rd Collection Accession Number: 1990.1048
Collection: The San Diego Museum of Art
By English: thesandiegomuseumofartcollection (Flickr) [Public domain], via Wikimedia Commons

 


Kalki l'Apocalittico

L’ultimo avatar ha ancora da manifestarsi. Se vedete un cavaliere armato discendere dal cielo su una bianca cavalcatura, cominciate a preoccuparvi. È il Kaliyuga, ormai la situazione è precipitata, ci sono più guerre che fratellanza. Catastrofi naturali distruggono ciò che gli uomini con le armi e l’avidità non hanno rovinato. Non c’è più speranza di salvezza, il Pralaya è iniziato e l’universo presto sarà riassorbito nell’ombelico di Vishnu. Kalki non arriva per salvare il mondo, ma per preservare la scintilla della vita e conservarla in vista dell’inizio di un nuovo ciclo.
La notizia buona è che non serve essere né eroi né santi per farsi notare dal benigno avatar e assicurarsi un nuovo inizio pieno di luce.

Immagine: Manoscritto Punjabi 255, Asian Collection
See page for author [CC BY 4.0], via Wikimedia Commons

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