Gruppo Zenit è stata una fra le prime aziende italiane di Information Technology a collaborare quotidianamente con l'avanguardia tecnologica del subcontinente indiano. Da questo rapporto è nato un magazine dedicato a chi vuole orientarsi fra gli usi e i costumi di un Paese ricco di storia e di cultura, di contraddizioni e di opportunità di sviluppo e dove tutto, dal passato al futuro, è sempre presente. Un Paese da scoprire visitandolo, lavorandoci o anche soltanto leggendo le storie e i suggerimenti che abbiamo raggruppato per voi in sei categorie che faciliteranno la ricerca e la consultazione:

ABOUTINDIA
E' IL MAGAZINE DI GRUPPO ZENIT

STORIE, CONOSCENZE, ESPERIENZE

NATE DALLA COLLABORAZIONE QUOTIDIANA

FRA DUE CULTURE.

THE OCHRE BEACH

L’OASI PERFETTA PER SOGGIORNARE E IMMERGERSI

NELL’AUTENTICITÀ DELL’INDIA, DOVERE VIVERE I COLORI, I SAPORI,

LA MUSICA E L’OSPITALITÀ DEL KERALA E DELLE SUE MERAVIGLIE.

Luoghi, monumenti, alberghi e mezzi di trasporto
Dal cibo ai costumi, tutto quello che fa India
Eventi e festival in India e in Italia
Storie, leggende e racconti da un Paese incantato
Numeri, notizie, curiosità dall' India
L'India vista dall'Italia
Cultura

Lo strano mondo dei Dabbawala

Il loro prezioso servizio, attivo nelle strade di Mumbai dalla fine dell’800, non si ferma mai, neppure coi Monsoni!

Image

Ne avevamo già parlato in passato, perché protagonisti di un film dal titolo significativo Lunchbox, e in occasione della festa dei lavoratori di qualche anno fa.

 

Proprio all’indomani del 1° maggio ci siamo ricordati di loro, di questa figura professionale unicamente indiana, cioè del Dabbawala, “uno che porta un contenitore” come ci spiega la traduzione letterale del nome.

 

Dabba è infatti il contenitore in cui viene messo il cibo da consegnare a chi lavora negli uffici di Mumbai.

 

Da qui il titolo Lunchbox, pellicola del 2013 ambientata nella capitale dello stato del Maharashtra, dove gli uomini dabbawala consegnano il pranzo a milioni di impiegati a lavoro, operando come perfetti ingranaggi di un orologio svizzero. Ma un giorno il meccanismo s’inceppa e due vite si incrociano: il cibo fa incontrare Illa, giovane casalinga che cerca di riconquistare il marito indifferente preparando ogni giorno nuove delizie per il pranzo, e Saajan (impersonato da Irffan Khan, il protagonista di Vita di P) un impiegato disilluso. Tra i due nasce una sintonia che trasformerà le loro esistenze…

 

Come lo lasciamo scoprire a voi, magari curiosando online per trovare il DVD (qui in edizione italiana).

 

Noi oggi ci occupiamo invece di scoprire qualcosa del vero mondo di questi fattorini speciali.

 

Un po’ di storia

Questo servizio di consegne non è una invenzione del mondo moderno: si sa per certo che è nato nel 1885 (altre fonti suggeriscono 1890) e che i suoi servizi vengono ratificati nel 1954 (al più tardi nel 1956) con la nascita del NMTBSA - Nutan Mumbai Tiffin Box Supplier Association. Con più di un secolo di attività alle spalle, i dabbawala sono diventati parte integrante e fondamentale della vita lavorativa della città, consegnando ogni giorno il pasto del mezzogiorno agli impiegati che per motivi di tempo e costi non possono spostarsi. I dabbawala sono organizzati in squadre di circa 25 persone, controllate da un capo squadra.

 

Il servizio non subisce interruzioni, neppure nel periodo dei Monsoni.

 

Copre distanze non da poco, soprattutto se si pensa che vengono percorse con veicoli non motorizzati: biciclette o carretti soprattutto, anche a piedi laddove necessario. E sono dai 60 a 70 chilometri ogni giorno.

 

Ogni lavoratore trasporta mediamente 30 contenitori al giorno. Oltre che dai dabba di cui sono circondati, questi lavoratori si riconoscono per l'inconfondibile copricapo bianco.

 

Il servizio di consegna ha un costo basso, quindi accessibile a tutte le fasce di lavoratori che se ne avvalgono. Questo purtroppo è dovuto al fatto che l’esercito dei dabbawala (oggi se ne contano circa 5.000 nell'area di Mumbai, almeno quelli ufficiali) non gode di assicurazione medica, e non ha diritto al un trattamento pensionistico.

 

Strani codici
Essendo un servizio svolto da più persone che per circa l’85% sono analfabete, le informazioni relative al viaggio che il contenitore deve compiere sono veicolate da sigle e da codici colore che “parlano” ai dabbawala comunicando loro quanto serve per la presa e il recapito.

 

Ecco uno schema, per (provare a) capirne qualcosa in più! Il cerchio nero nel quale sono scritti i numeri è inteso come la superficie superiore del dabba.

 

 

La giornata di lavoro
Ma come si sviluppa la loro giornata di lavoro?
Secondo una tabella di marcia precisa e consolidata nel tempo.

Entro le  10:30
Viene portata a termine la raccolta dei contenitore nelle case.

Tra le 10:30 e le 11:20
I dabbawala caricano le casse piene di contenitori nel compartimento bagagli o merci del treno.

Tra le 11:20 e le 12:30
I contenitori sono scaricati alla stazione di destinazione e si procede allo smistamento. Dove c'è un'alta densità di clienti, viene organizzato un trasporto speciale con una cassa che può ospitare fino a 150 contenitori; dato il peso e l’ingombro, viene trasportata per le vie della città da 3-4 dabbawala.

Tra le 13:15 e le 14:00
Avviene il processo di raccolta per riportare i dabba (contenitori) vuoti alle abitazioni d'origine.

Tra le 14:00 e le 14:30
I membri della squadra si incontrano e i contenitori vengono divisi a seconda della destinazione.

Tra le 14:45 e le 15:30
Inizia il viaggio di ritorno in treno.

Tra le 15:30 e le 16:00
I contenitori vengono distribuiti per essere portati nelle case dalle quali sono stati presi al mattino.