59. Diwali: la festa della luce
La terza notte di Diwali le tenebre si illuminano a giorno, con fuochi d’artificio e migliaia di silenziosi diya, lumini a olio fatti di argilla.
La festa di Diwali celebra la vittora della luce sulle tenebre e l’inzio dell’anno nuovo. I festeggiamenti durano cinque giorni (quest’anno dall’11 al 15 novembre), il giorno principale è il terzo. Il quarto è il primo giorno dell’anno nuovo: si indossano abiti nuovi e i commercianti inaugurano freschi libri contabili. Il quinto è invece la giornata del consolidamento dell’unità famigliare, con grandi pranzi in comunione.
Si racconta che il dio Rama, incarnazione di Vishnu, tornò proprio nel terzo giorno di Diwali nella sua città natale, Ayodhya, dopo avere sconfitto il demone Ravana. Per accoglierlo la gente illuminò la capitale a festa e fece brillare in cielo magnifici fuochi d’artificio. Per altri è invece la festa dedicata a Krishna che uccise un demone che aveva la brutta abitudine di rapire fanciulle. Nella notte dei tempi il Diwali era una festa stagionale, che segnava l’avvento della stagione fredda. Con il crescere d’importanza delle attività commerciali, la festa prese a essere celebrata in onore di Lakshmi, la dea del benessere economico, poiché proprio in questo periodo, alla fine della stagione delle piogge, i mercanti intraprendevano le loro spedizioni commerciali.
Oggi è una delle più importanti feste hindu. Potete celebrarla ovunque in India, meno che in Kerala dove è più sentita la festa di Onam. Se vi piace la tranquillità tenetevi lontani dai grandi centri dove dormire potrebbe diventare difficile. Procuratevi dei tappi per le orecchie se non sopportate i rumori forti. Ecco alcuni suggerimenti su dove essere per la festa:
Jaipur, la città rosa capitale del Rajasthan, è un buon posto dove trascorrere il Diwali. Nel centro storico ogni via è dedicata a un mestiere: c’è la zona degli argentai, dei venditori di stoffe, delle scarpe ecc...e per la festa ogni contrada gareggia ad avere le decorazioni più belle. Il risultato è una città da fiaba trasformata in scrigno di colori.
A Varanasi, cuore dell'induismo, potete invece vivere una festa dall’atmosfera più tradizionale e spirituale. Le gradinate della città che si bagna nel sacro fiume Gange si illuminano di migliaia di lumini e con la tremante luce si alzano al cielo i canti devozionali e l'incenso.
Ad Amritsar, in Punjab, il tempio d’oro dei Sikh si riempie di diya che si riflettono nell’acqua dell’enorme piscina sacra. L’atmosfera è magica e se accettate un invito a pranzo degli ospitali punjabi mangerete ottimo cibo in case decorate a festa che vi accolgono con un rangoli, un disegno tracciato con polveri colorate sul pavimento all’ingresso.
Nello stato di Goa gli abitanti festeggiano Krishna bruciando, il secondo giorno della festa, enormi effigi del demone Narakasura fabbricate in ogni villaggio e quartiere.
Delhi, la capitale dell’India, celebra la festa con grande entusiasmo. Ogni mercato e centro commerciale inizia le promozioni a un mese dall’evento. Nella città, nelle settimane precedenti la festa, si montano palchi temporanei dove si inscena la Ramlila, le rappresentazione delle gesta del dio Rama e la mitica battaglia contro Ravana.
Se vi interessano tecnicamente i fuochi artificiali e i petardi potete andare a Sivakasi, in Tamil Nadu, dove sono prodotti il 90% dei botti che rallegrano tutte le città di tutta l’India. Festeggiamenti eplosivi sono garantiti.
Crediti
Divali a Chennai di McKay Savage
Diya a Varanasidi Benjamin Vander Steen
Ramila-Dasratha di Ankit Gupta