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Feste

Thrissur Pooram

Un festival elefantesco del Kerala

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Quando la luna sorge con la stella Pooram il Kerala celebra il più colossale dei suoi festival: il Pooram di Thrissur.

La festa conclude la stagione dei festival in Kerala e lo fa con un gran finale con i botti.

 

Quest’anno il Thrissur Pooram sarà celebrato il 26 aprile. Tutto è allestito e l’energia è pronta ad esplodere.

Il Festival è un tripudio frenetico e sincronizzato di folla umana, musica, elefanti, caldo, polvere e ipnotica energia che travolge, coinvolge e stravolge i sensi.

 

La festa si svolge nel tempio di Vadakumnathan dedicato al dio Shiva, sulla piccola altura al centro della città di Thrissur.

Gli stranieri non possono accedere al tempio, ma possono, acquistando per tempo i biglietti, godere dello spettacolo dalle balconate a loro riservate che si affacciano sull’arena dove la gente -prevalentemente uomini- si accalca. Non potremo dire di essere parte della festa, lo svantaggio è ampiamente ricompensato da una visione panoramica che ci permette di osservare tutto mentre il tutto si svolge come orchestrato da fili invisibili. Sono pochi gli stranieri che potrebbero godersi la festa dalla mischia sotto la terrazza.

Per acquistare i biglietti rivolgersi all’ufficio informazioni turistiche.

 

Il festival è in onore del dio Shiva che come gli stranieri non partecipa attivamente, rimanendo la spettatore di eccellenza che si gode gli onori a lui offerti.

 

Il Pooram di Thrissur è famoso soprattutto per gli elefanti -oltre 50 pachidermi si esibiscono alla festa. La loro colossale presenza si fonde con la musica di 250 musicisti e i botti degli spettacoli pirotecnici che illuminano la notte.

 

L’intero festival dura 7 giorni, il sesto è il culmine durante il quale due “squadre” antagoniste si sfidano in dimostrazioni di maestria scenografica e musicale.

A capeggiare i due team sono due dee, la dea del tempio Thiruvambadi (in realtà dedicato al dio Krishna, che però lascia alla dea Bhagavati il compito) e la dea del tempio Paramekkavu. Assieme alle due principali divinità se ne schierano altre 8.

La competizione tra i due gruppi di templi garantisce che il Pooram sia ogni anno uno spettacolo partecipato e spettacolare.

 

La mattina del grande Pooram le due squadre sfilano fino alla porta occidentale del tempio di Vadakkunnathan per poi entrare, annunciate dalle percussioni del panchavadyam (l’orchestra tradizionale dei templi keralesi composta da cinque strumenti), ad offrire i loro omaggi al dio Shiva.

 

 

La parte più interessante da seguire si svolge nel pomeriggio. Per godersi lo spettacolo bisogna essere sulle balconate nel primo pomeriggio, con una buona scorta di acqua, cibo per rifocillarsi e batterie dei cellulari e macchine fotografiche cariche.

 

Dopo avere offerto omaggio al dio del tempio, le processioni delle 10 divinità sui loro elefanti bardati escono e si posizionano sul campo antistante al tempio: 15 elefanti da un lato e 15 dall’altro. Nel mezzo, sotto un albero, 250 musicisti riscaldano la già rovente atmosfera con 4 ore di percussioni, questo tipo di ensemble si chiama Illanjithara Melam. La quantità di persone che oscillano o danzano al ritmo ipnotico della musica è travolgente. Non sembra esserci alcuna organizzazione, non esiste un direttore di orchestra, eppure ogni strumento segue con esattezza il crescendo e il rallentare del ritmo.

 

Segue la spettacolo visivo, in perfetta sincronia con la musica. Sui dorsi degli elefanti va in scena la gara delle decorazioni.

Giovani in bilico sui pachidermi creano la danza dei parasole fabbricati apposta per la festa. Ogni tempio presenta la “danza” dei propri ombrelli colorati e decorati, sfidando in bellezza e precisione quella degli avversari sugli elefanti schierati di fronte, sul lato opposto del campo. Oltre agli ombrelli sventolano anche le code di yak, delle sorte di piumini bianchi.

Quando i parasole si abbassano è la volta della scenografia divina: innalzano tessuti e pannelli si creano sopra le schiene curve degli elefanti immagini e colori in onore della divinità del tempio di appartenenza - che partecipa in forma di statua dorata sulla groppa dell’elefante centrale (sembra piccolissima e quasi invisibile sul gigantesco animale che la porta in processione).

 

Quando la parata ha fine, quando tutti i templi si sono esibiti si è ormai giunti al tramonto.

Solo il giorno dopo si saprà il verdetto della giuria che deve stabilire quale delle due squadre è la vincitrice.

 

Il grande pooram continua la sera con i fuochi d’artificio, famosi per la rumorosità e l’ingegno della fabbricazione.

 

Tuttavia se amate gli spettacoli pirotecnici dovete svegliarmi nel cuore della notte per poter vedere l’ultimo grande evento del Pooram: la terza serie di fuochi d’artificio. La prima, detta assaggio, è stata esplosa il quarto giorno del festival, la seconda la sera del grande Pooram e la quarta e ultima sarà a conclusione della festa il settimo giorno nel pomeriggio, quando le due divinità a capo delle squadre si salutano per tornare alle rispettive dimore.

Sono fuochi di artificio per chi non teme il rumore e le esplosioni ravvicinate.

 

Il Pooram di Thrissur è un evento grandioso e stupefacente, che non si lascia dimenticare. Una delle componenti uniche è la grande partecipazione della gente, sia durante lo svolgersi della festa che nella fase della sua preparazione.

La fabbricazione degli orpelli che ornano gli elefanti bardati è prevalentemente opera di artigiani musulmani, il materiali per gli ombrelli sono invece dono delle chiese e dei loro fedeli. Il festival di Thrissur ha un’anima secolare, potenzialmente capace di creare un senso di comunità che trascende le religioni.

 

Nessuno chiede cosa ne pensino gli elefanti, volenti o nolenti l’attrazione principale del festival. Negli ultimi anni il governo del Kerala ha varato delle leggi per regolarizzarne l’impiego e assicurarsi che non siano maltrattati (per esempio non dovrebbero essere utilizzati nelle ore calde del giorno e dovrebbe esserci sempre una adeguata quantità di acqua a loro disposizione). Tuttavia non mancano le critiche di chi ama gli animali e ne vorrebbe proibire completamente l’uso durante le cerimonie dei templi addicendo, oltre alla possibile infrazione delle regole per la loro tutela, all’inumanità di tenere in catene animali che sono nati per essere selvatici.

Polemiche esistono anche sulla pericolosità e l’inquinamento acustico dei botti, che hanno causato in passato numerose morti - dal 2017 sono in vigore regole e controlli più severi per garantire il pacifico svolgersi del Pooram.

 

Regole e norme di sicurezza imprescindibili, dal momento che il Thrissur Pooram di oggi attira folle molto più numerose rispetto a quelle dei suoi primi anni di vita alla fine del settecento.

 

Per avere maggiori dettagli sul programma del Pooram si veda il sito del Thrissur Pooram http://www.thrissurpooramfestival.com/