122. Tutta colpa di Valentino!
Il giorno di san Valentino è speciale in India. Come in tutto il mondo, giovani innamorati si scambiano cioccolatini e frasi romantiche, passeggiando mano nella mano nei parchi delle città; ma dietro l’angolo si nasconde la minaccia dei vigilanti della tradizione. Uomini affiliati ai partiti di estrema destra hindu (Shiva Sena, Sangh Parivar, Bajrang Dal) pronti a punire i corrotti dall’occidente che, mostrando affetto in pubblico, minacciano l’integrità della nazione. In passato militanti armati di bastoni hanno costretto le giovani coppie a legarsi un braccialetto al polso, segno di fratellanza; hanno bruciato pubblicamente i biglietti d’auguri, a Delhi hanno distrutto ristoranti, a Bangalore fotografato i ragazzi per poi costringerli a sposarsi.
Costumi corrotti, imperialistica ingerenza occidentale sono le ragioni esplicite della guerra al V-day (Valentine-day), ma perché reazioni così violente, così tanta paura del sentimento più universale? L’India tradizionale non ama? Certo che sì! Ma lo fa a modo suo. L’amore, per essere lecito, ha delle regole da rispettare e non deve minacciare l’ordine sociale. L’unità sociale più piccola non è la coppia, ma la famiglia allargata; e un amore troppo intimo tra marito e moglie è percepito come una minaccia in grado di farne esplodere l’unità. La neo-sposa è sorvegliata con cura onde evitare che, con la carica di emozioni nuove che potrebbe risvegliare nel marito, gli impedisca di continuare a essere un buon figlio, fratello, nipote, zio. Nei primi anni di matrimonio la coppia non deve innamorarsi follemente, si conosce piano piano e costruisce anno dopo anno una relazione d’amore, senza l’esclusività dell’impulso.
Persino le frecce zuccherate di Kamadeva, il dio dell’amore, faticano a superare i controlli famigliari, le barriere di casta e di classe della società fortemente gerarchizzata. L’amore è tenace e resiste, nonostante tutte le avversità. Lo si ritrova –sognato e invincibile- nei tanti film romantici del cinema indiano e –occidentalizzato e moderno- nella festa di San Valentino.
Il V-day è arrivato in India nel post 1991, anno che segna l’apertura al mercato globale, e cresce di anno in anno, a dispetto dell’opposizione –sempre più impopolare. A festeggiarlo sono soprattutto giovani urbani di estrazione medio-alta e gli studenti, gli stessi che amano i reality alla TV, le discoteche, il vino e la musica occidentale. Si celebra l’amore, ma anche l’amicizia con feste che non sono riservate esclusivamente alle coppie. Come in tutto il mondo ci sono tonnellate di biglietti d’auguri, cioccolatini e fiori, palloncini a cuore, ristoranti con menù speciali ecc. Per gli innamorati più pantofolai i film del re del romanticismo, Yash Chopra, da godersi a casa. Per chi di voi volesse festeggiare con un po’ di India consigliamo Kabhi Kabhie, Sisila, Veer-Zaara e Jab Tak Hai Jaan, nessuno verrà a bussare alla vostra porta per chiedervi lo stato civile, potete sognare tranquilli.
Buon San Valentino dalla redazione!
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