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354. Una bici rosa per volare

su sfondo rosa, a sinistra dettaglio della parte bassa di una bici in movimento, a sinistra la scritta: trring trrrrrring..Una storia sulle biciclette

Può una semplice bicicletta, una di quelle che si vedono in gran numero per le strade indiane, migliorare la vita di una donna? Non è un’arma rivoluzionaria in grado di emancipare, ma due storie in Bihar e Tamil Nadu provano che la bicicletta permette alle ragazze di studiare per più anni e acquisire maggiore fiducia in se stesse e nella vita. 

Mentre sempre più famiglie comprendono l’importanza dell’istruzione e vogliono mandare i propri figli a scuola, quando si tratta di ragazze e di scuola secondaria il numero degli abbandoni degli studi è ancora molto elevato, soprattutto nelle aree rurali.

Le ragioni sono molteplici. Culturali: raggiunta la pericolosa età della pubertà la ragazza deve essere protetta dal mondo degli uomini; la donna entra nell’età adulta che la vedrà un giorno moglie e casalinga, a cosa serve studiare molto se poi non lavorerà? Economiche: se le famiglie sono povere la ragazza contribuisce presto al mantenimento della casa prendendosi cura dei fratellini o lavorando all’esterno. E pratiche: spesso le scuole sono lontane da casa, la strada dal villaggio alla classe è in cattive condizioni e rischiosa; non ci sono servizi igienici adeguati; la qualità dell’insegnamento è carente…


Nel 2001 lo stato del Tamil Nadu ha lanciato un programma di distribuzione gratuita di bicilette per trattenere le ragazze sui banchi della scuola secondaria. In India le biciclette abbondano –se ne vendono circa 12 milioni all’anno e l’India è il secondo produttore mondiale - ma per molte famiglie il costo di una bici non è irrisorio e spendere per mandare le figlie avanti negli studi non è una priorità.
Il primo anno le bici erano riservate a studentesse delle caste economicamente svantaggiate che frequentavano scuole statali nelle classi XI e XII (equivalenti ai nostri primi due anni di superiori). Il programma è stato un gran successo, tanto che negli anni successivi biciclette sono state distruibite non solo alle ragazze, ma a tutti gli studenti (643.000 in totale, di cui 357000 ragazze) indipendentemente da sesso, casta e residenza.


In Bihar, tristemente famoso per l’arretratezza economica e la scarsa scolarizzazione, nel 2006 il governo ha inaugurato un programma di distribuzione di biciclette per contrastare la tendenza all’abbandono delle scuole di molte ragazze 14-15enni dei villaggi. Le scuole sono lontane da casa e le strade inesistenti o in pessime condizioni. La bicicletta ha permesso a molte giovani di dimezzare i tempi di percorrenza e, viaggiando in gruppo, di sentirsi più sicure. I risultati ci sono stati: un aumento del 30% di iscrizioni alla classe IX. In questo caso lo stato non regala le bicilette ma consegna pubblicamente durante una cerimonia a inizio anno i soldi alle ragazze. Una volta acquistata le bicicletta le famiglie devono consegnare la ricevuta alla scuola e il mezzo di trasporto viene ritirato l’anno successivo se la ragazza non frequenta regolarmente le lezioni.


Raccontano insegnanti dei due stati che oltre ad avere portato più ragazze a scuola il programma ha creato maggior sicurezza in se stesse, più voglia di conoscere e maggior intraprendenza.
Una bicicletta non basta però a garantire una buona istruzione. Ora che le ragazze sono in classe gli insegnanti devono essere preparati, le lezioni efficaci e le infrastrutture decenti. I risultati degli esami statali finali (decima classe) degli anni passati in Bihar non hanno purtroppo mostrato miglioramenti.


Le ragazze pedalano, è ora tempo che le istituzioni cambino marcia per migliorare la qualità dell’insegnamento dalla scuola primaria in sù.

 

 

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