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156. Il sottaceto che fa impazzire l'India

L'achar di Lilamani, un catino di vetro con dentro pezzetti di mango ricoperti di peperoncino rosso

L’achar è un concentrato di sapore che ti esplode in bocca al primo morso, un’esplosione di gusto indiano. Vivendo lontani dall’India è sufficiente aprirne un barattolo per essere riportati nel subcontinente. Gli indiani ne vanno matti ed è sempre presente a tavola, o nella borsa da viaggio con il cibo abilmente impacchettato dalle mamme prima della partenza. L’achar di mango, oltre che permettere al conservazione del prezioso frutto stagionale, aggiunge tono a qualsiasi pietanza, trasformando un semplice pranzo a base di chapati e verdure in un piatto da buongustaio.
Esistono diversi tipi di achar a base di ingredienti che variano a seconda della regione e del gusto. La nostra è una ricetta semplice, ma non per questo meno gustosa, portata sulle vostre tavole da mamma Lilamani, Kerala.

INGREDIENTI:

2 manghi verdi
3 ½ cucchiaini di peperoncino rosso in polvere (clicca qui per saperne di più sulle spezie)
1 cucchiaino di assafoetida
1 cucchiaino di fieno greco
2 cucchiaini di semi di senape in polvere
3 cucchiaini di sale
Acqua q.b

PREPARAZIONI (30 minuti)

  1. Tagliare i manghi in piccoli pezzi di grandezza uniforme (non più spessi di mezzo centimetro) e metterli in una ciotola capiente
  2. Aggiungere poco alla volta il sale e mischiare, quindi mettere il peperoncino, l’assafoetida, il fieno greco e la senape.
  3. Aggiungere un po’ d’acqua (più è la quantità maggiore sarà la cremosità dell’achar) per amalgamare i sapori e ridurre l’acidità del mango verde.
  4. Mettere l’achar in un barattolo di vetro chiuso. Attendere qualche ora prima di consumarlo.


CONSIGLI

Per un achar da gusto più naturale e genuino non usare le spezie già in polvere, ma fare soffriggere il peperoncino verde in un poco di olio e pestarlo in un mortaio. Procedere allo stesso modo per le altre spezie.
Conservazione: In India l’achar finisce sempre troppo in fretta, i sapori si amalgamano bene con il passare dei giorni. E’ possibile tuttavia conservarlo anche sei mesi, fuori dal frigorifero.
Per grandi quantità che si vogliano conservare più a lungo usate vasi di argilla e aggiungete olio di semi di ricino o di senape.
Curiosità:  Sull’achar conservato troppo a lungo si forma un sottile strado di muffa bianca, i vecchi sostengono che questa aggiunga sapore alla pietanza, rendendola ancora più appetitosa ( un po’ come  da noi gli anziani dicevano per alcuni formaggi stagionati).
Alternative e sperimentazioni: In India l’achar può anche essere di limone, aglio e altra frutta non reperibile in Italia. Perché non sperimentare con frutti nostrani acerbi: pere, mele, pesche? Non sarete degli chef puristi indiani, ma potreste inventare una nuova ricetta di successo!

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