156. Il sottaceto che fa impazzire l'India
L’achar è un concentrato di sapore che ti esplode in bocca al primo morso, un’esplosione di gusto indiano. Vivendo lontani dall’India è sufficiente aprirne un barattolo per essere riportati nel subcontinente. Gli indiani ne vanno matti ed è sempre presente a tavola, o nella borsa da viaggio con il cibo abilmente impacchettato dalle mamme prima della partenza. L’achar di mango, oltre che permettere al conservazione del prezioso frutto stagionale, aggiunge tono a qualsiasi pietanza, trasformando un semplice pranzo a base di chapati e verdure in un piatto da buongustaio.
Esistono diversi tipi di achar a base di ingredienti che variano a seconda della regione e del gusto. La nostra è una ricetta semplice, ma non per questo meno gustosa, portata sulle vostre tavole da mamma Lilamani, Kerala.
INGREDIENTI:
CONSIGLI
Per un achar da gusto più naturale e genuino non usare le spezie già in polvere, ma fare soffriggere il peperoncino verde in un poco di olio e pestarlo in un mortaio. Procedere allo stesso modo per le altre spezie.
Conservazione: In India l’achar finisce sempre troppo in fretta, i sapori si amalgamano bene con il passare dei giorni. E’ possibile tuttavia conservarlo anche sei mesi, fuori dal frigorifero.
Per grandi quantità che si vogliano conservare più a lungo usate vasi di argilla e aggiungete olio di semi di ricino o di senape.
Curiosità: Sull’achar conservato troppo a lungo si forma un sottile strado di muffa bianca, i vecchi sostengono che questa aggiunga sapore alla pietanza, rendendola ancora più appetitosa ( un po’ come da noi gli anziani dicevano per alcuni formaggi stagionati).
Alternative e sperimentazioni: In India l’achar può anche essere di limone, aglio e altra frutta non reperibile in Italia. Perché non sperimentare con frutti nostrani acerbi: pere, mele, pesche? Non sarete degli chef puristi indiani, ma potreste inventare una nuova ricetta di successo!