389. Discutibili sentenze e risultati politici
Omosessuale? Infrangi la legge!
Apriamo la nostra rassegna settimanale con una notizia che ha decisamente fatto scalpore.
Negli scorsi giorni infatti è stata diffusa la decisione della Corte Suprema Indiana di annullare una sentenza di un tribunale di New Delhi che nel 2009 aveva legalizzato l’omosessualità. A cercare di convincere i giudici si sono alternate petizioni di associazioni religiose contrarie alla relazioni gay e colloqui di gruppi a favore dei diritti degli omosessuali. E pensare che prima del dominio coloniale inglese le relazioni tra individui dello stesso sesso erano pacificamente tollerate…
Per approfondimenti, vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato all’argomento: http://www.aboutindia.it/india-vita-gay-legge
Uniti per i dalit.
Può una marcia pacifica avere un finale violento? Ebbene sì: negli scorsi giorni, l’Arcivescovo di Delhi - insieme ad altri leader religiosi e a molti fedeli laici delle chiese cristiane - è stato fermato dalla polizia della città durante una marcia pacifica di protesta in favore dei diritti dei dalit, i fuori casta. Secondo quanto riportato dalle fonti locali, per zittire le voci di protesta la polizia avrebbe caricato e percosso con violenza i manifestanti, arrestandone un buon numero.
Amari risultati per Sonia Gandhi.
Proseguiamo la rassegna con una notizia dal mondo politico.
Negli scorsi giorni infatti gli elettori indiani sono stati chiamati alle urne. I risultati della tranche elettorale? Il partito Bharatiya Janata (Bjp), principale gruppo di opposizione dell’India, ha riportato una vittoria schiacciante sullo schieramento al governo, il partito del Congresso nazionale, in tutti i quattro Stati - Rajastan, Madhya Pradesh, Chhattisgarh e Stato di Nuova Delhi - nei quali si è votato. Un’amara sconfitta quindi per la leader del partito Sonia Gandhi, che ha sportivamente ammesso la sconfitta ma definito i risultati deludenti.
Il fanatismo miete un’altra vittima.
Vi avevamo già parlato diverse volte degli scontri religiosi che dividono la popolazione indiana. Scontri che a volte possono giungere ad un tragico epilogo. Come nel caso di Anugrag Gemethi, cristiano di soli sette anni che è stato punito con la morte a causa della sua fede religiosa. Secondo i familiari del piccolo, Anugrag sarebbe stato torturato e ucciso da estremisti indù per mandare un messaggio alla comunità cristiana. Per dare voce al piccolo Anugrag che ora non c’è più, la campagna di mobilitazione “Giustizia per il martire Anmol”, per sensibilizzare i leader della Chiesa e le istituzioni politiche e giudiziarie a punire gli aguzzini e a risarcire la famiglia del bambino.
Il team di About India vi auguro buone feste e vi dà appuntamento al 13 Gennaio!