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547. Onam è...

Onam 2015 cover

Oggi si conclude Onam, in città ci sarà la parata di chiusura che attraversa il cuore di Trivandrum. Attori di kathakali, guerrieri kalaripayattu, uomini con il ventre protuberante trasformato dal trucco in muso di tigre, carri allegorici…tutto ciò che rappresenta il Kerala sfilerà in corteo, un inno alla gioia e allo spirto orgoglioso di questa terra.


Che cos’è Onam?


Onam è la festa del Kerala che si festeggia con maggior partecipazione, una festa lunga dieci giorni che coinvolge tutti, di qualunche religione.

Onam è un momento in cui ci si sente keralesi e orgogliosi di esserlo.

Una festa che rievoca un mitico passato quando un re giusto regnava su di un popolo unito, prospero e felice.

Onam è il ricordo della ciclicità dell’anno agricolo, il ringraziamento e la gioia di un rinnovato raccolto abbondante che scaccia le nubi di carestia e fame.

Onam è un Maveli (o Mahabali-il mitico re scacciato da un avatar di Vishnu nel regno degli inferi) che sorride sincero davanti all’ennesimo obiettivo di una macchina fotografica.

Uomini tigri che danzano inseguiti da buffi cacciatori portoghesi (o inglesi?) armati di fucili di legno, che immancabilmente soccombono alle tigri – non temete non si sono mai registrati casi di turisti stranieri scambiati per colonizzatori e aggrediti dalle tigri.

Onam sono tante donne profumo gelsomino avvolte in sari o mundu bianchi con i bordi d’orati.
Sono uomini con l’entusiasmo di bambini nel mundu bianco con i sottili bordi oro o colorati (altrove conosciuto come dhoti, due o più metri di cotone attorno alla vita come un grosso pareo).

Onam è Trivandrum addobbata da magnifiche luci natalizie.

Concerti, spettacoli, dimostrazioni, tamburi tutti i giorni in diverse locazioni disseminate in città.
Sono negozi in attività frenetica con guerra agli sconti e affluenza di gente che non potrebbe essere contenuta in un nessun centro commerciale di Torino.

Onam è riti nei templi, lumi di candela a rendere più romantico il tramonto.

E’ la voglia di fare festa che esplode e si riversa negli uffici con manager di aziende che tornano bambini per un giorno.
E’il gioco delle sedie musicali che scatena risate e finti litigi.
E’ il tiro alla fune tra gioco e finto sciovinismo.

Onam è una grande festa rustica, come quelle che quando ero bambina mi facevano battere il cuore d’eccitazione per le giostre, lo zucchero filato, i giochi di paese, i vestiti nuovi.

Onam è musica e tempo rallentato.
Onam è famiglia.

Onam sono mercati e negozietti stracolmi dei colori dei fiori.
Ore passate a tagliare in mille pezzettini petali e foglie per creare con tutta la famiglia, amici o colleghi splendidi tappeti floreali (si veda la ricetta degli athapoo).

Lavorare ai fornelli per servire un sadhya (il piatto tipico della festa a base di riso e tante deliziose salse, verdure e stuzzichini serviti su una foglia di platano) che renda felice lo stomaco degli ospiti.

I giorni principali di Onam sono gli unici giorni (a parte gli scioperi generali) in cui si guida in città e ci si può anche distrarre a guardare gli edifici visto che per strada non c’è nessuno.

Sono famiglie allargate che si godono il tramonto sulla spiaggia con bambini e genitori che scappano dalle onde.

Onam sono le ferie dal lavoro e dalla scuola, il viaggio di ritorno al villaggio nativo per riabbracciare parenti, anche quelli che abitano a Dubai o New York.

È l’apoteosi della felicità dei bambini.

 


Essere a Trivandrum durante Onam vi fa passare la voglia di fare shopping e vi sa sentire lontano dai vostri cari (se è da tanto che non siete a casa).
Fare i turisti in questi giorni vi regala un’essenza di tutto ciò che è Kerala in un solo piatto. Alcuni eventi suonano un poco fuori contesto, esibizione senza radici ma rendono l’idea della ricchezza culturale del Kerala –comunque l’obiettivo del governo nell’organizzazione titanica di questi eventi è fare sentire tutti inclusi, elevare lo spirito patriottico malayalam -non mostrarsi agli stranieri.


Il miglior modo per vivere la festa è accettare l’invito di una famiglia e condividere con loro la gioia del momento, la bontà del cibo casalingo. Osservare la semplicità del mondo che vi circonda e constatare l’estrema commercializzazione della festa, con punte di kitsch assolutamente indiano. Godetevi lo spettacolo, con un leggero retrogusto di distacco: in tutto questo festeggiare-mangiare-stare assieme- non c’è dubbio che siamo degli stranieri e che difficilmente potremo gustare appieno la festa senza fare indigestione.


Il prossimo anno Onam sarà la seconda e la terza settimana di settembre (Tiruonam il 13), sari e mundu bianchi con i bordi d’orati, Mahaveli e uomini tigri, succulenti pranzi e uno stato in festa vi aspettano.

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