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28. Cure mediche per ogni tasca (meglio se grande)

Icome mediche e dottore su dolcetti

Venti malati che hanno bisogno di cure mediche su cento abitano in India, ma solo sei letti d’ospedale su cento sono indiani. Il sistema sanitario indiano zoppica sotto il peso dei pazienti in continuo aumento. La Federazione Internazionale per il diabete registra 12 milioni di nuovi casi all’anno (61,3 milioni nel mondo). In aumento anche i problemi cardiaci, gastrointestinali e urologici. Ugualmente in crescita è la diffusione delle assicurazioni private, la disponibilità finanziaria della crescente medio-alta borghesia e l’attenzione alla prevenzione. Tutto ciò fa dell’assistenza sanitaria una delle industrie più promettenti e con maggiori possibilità impiegatizie, circa 9 milioni di lavoratori nel 2012.

Negli ultimi due anni piccoli e grandi imprenditori hanno sviluppato modelli di impresa innovativi per rispondere alle esigenze dei pazienti e ricavare profitto. Nelle grandi città si stanno diffondendo gli ospedali specializzati che forniscono trattamenti completi per un’unica area terapeutica, spesso in breve degenza. Ci sono cliniche per la cura degli occhi, per i denti, per la dialisi, per il cuore, per la cura dei tumori e anche centri di chirurgia. A fondare le cliniche sono spesso medici, ma ultimamente anche grandi catene ospedaliere e gruppi aziendali: per esempio Fortis Healthcare Global ha creato una serie di centri Renkare per la dialisi e Apollo cliniche Sugar per la cura del diabete. Due storie di successo, tra le molte, sono quelle di Vasan Eye Care e Nova Medical. Vasan, specializzata nella cura degli occhi, è nata a Tricy, in Tamil Nadu, nel 2002. Oggi ci sono centri in undici stati. Dal 2010 hanno sviluppato anche centri per le cure dentarie, Vasan Dental Care, in Tamil Nadu, Andhra Pradesh e Kerala. Nova Medical opera nel campo della chirurgia. Il 90% delle operazioni sono in day-care (negli ospedali tradizionali lo stesso tipo di interventi in camera operatoria contribuisce del 75% alle entrate dell’azienda). Per un’operazione il paziente spende un terzo rispetto alle tariffe degli ospedali tradizionali. Ogni medico fondatore ha diritto al 30% dei profitti. L’investimento per l’apertura di una nuova clinica (circa 120 milioni di rupie) è pareggiato in due anni. Oggi Nova Medical è presente a Bangalore, New Delhi, Mumbai, Hyderabad e, fuori dall’India, a Oman. In cantiere c’è l’apertura di 10 centri in città minori e l’espansione in Asia sud orientale.

La chiave di successo di questo modello di ambulatori, importato dagli Stati Uniti, sta nella riduzione dei costi, sia per l’azienda che per i clienti. Il capitale investito è inferiore rispetto a quello necessario per i grandi ospedali (in media -20/25%) e i margini di profitto sono alti (per le cliniche oculistiche si aggira sul 30-50%, 25-28% per le cliniche cardiologiche). L'investimento è recuperato velocemente e si inizia a guadagnare 5 volte più in fretta. I profitti alti permettono ai centri di prestare più attenzione ai pazienti, offrendo trattamenti personalizzati a tariffe ridotte.
Il modello della clinica specializzata a breve degenza si è rapidamente diffuso nelle grandi città e si sta allargando anche ai centri minori, ma rimane un mercato di nicchia. I servizi sono inaccessibili a gran parte della popolazione urbana e rurale. Nel settore privato per rispondere ai bisogni di queste fasce di pazienti stanno aprendo gli ospedali low-cost e il servizio network di telemedicine.
Gli ospedali a basso costo risparmiano su tutto ciò che non è strettamente necessario per funzionare e contano sui grandi numeri abbassare i costi. Il Narayana Hrudayalaya, specializzato in trattamenti cardiaci, ha oggi 18 ospedali operativi in cui si effettuano il 12% delle operazioni al cuore dell'intero paese. Con i soldi ricavati dai pazienti paganti l'ospedale può garantire un numero proporzionale di trattamenti gratuiti per i bisognosi. Ambulatori low cost aprono con sussidi governativi nelle città minori. Per la costruzione si usano materiali prefabbricati e nessun sistema di aria condizionata che non sia strettamente necessario. Per un’operazione al cuore si risparmia il 22-25% rispetto a un ospedale locale, senza lesinare sulla qualità dei dottori e delle apparecchiature. Apollo Hospitals ha aperto il primo dei Reach Hospital (ospedale abbordabile) in Andhra Pradesh e si propone di crearne altri 250 in varie cittadine.
Il Telemedicine raggiunge virtualmente anche i centri più remoti con una rete di comunicazione, informazioni e tecnologie mediche tra centri di eccellenza e villaggi sperduti, dove vive il 75% della popolazione. L’idea è nata nel 2001 negli uffici dell’ Indian Space Research Organization e oggi esistono 400 piattaforme che includono ospedali pubblici, universitari e società private (tra cui Apollo Hospitals, Fortis Hospitals, Narayana Hrudayalaya, Tata Memorial Hospital e Shankara Nethralaya). Qui non esistono nemmeno più le pareti e può essere che non ci sia nemmeno un dottore, ma davanti a un’emergenza anche solo il supporto guida di un esperto può fare la differenza.
A dominare la sfera della salute sono strategie di mercato dove il profitto incontra il bisogno del paziente. L’attenzione ai problemi del malato è la base per il successo, il servizio proporzionale alla disponibilità finanziaria e, come sempre per i poveri, alla solidarietà delle istituzioni governative e private.

Crediti immagini:

 Sanità in India e Cure per tutti i gusti di Clevercupcakes

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