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479. Storie di sposi bambini

illustrazione sul verde/blu, con due bambini indiani per mano a sinistra e la scritta Gli sposi bambini a destra

Quando l’ho conosciuto Kailash aveva 25 anni ed era vedovo da dieci; la moglie l’aveva vista solo il giorno del matrimonio, celebrato quando era così piccolo da non rammentare altro che la gioia di cavalcare una cavalla bianca.
Sono passati 10 anni e racconti come quello di Kailash non sono relegati al passato. Recentemente è stata pubblicata una storia simile sul quotidiano the Hindu: Neelu, 8 anni, non ricorda nulla del giorno del suo matrimonio, avvenuto quando la bimba aveva appena 3 anni.


Venerdì 2 maggio era Akshaya Tritiya, un giorno propizio del calendario hindu per l’acquisto di oro e la celebrazione di matrimoni- considerata la quantità di metallo prezioso che decora decolté e braccia delle spose non si fa fatica a vedere la connessione tra le due cose! E ogni anno Akshaya Tritiya vede la celebrazione di matrimoni tra bambini in alcune zone del Rajasthan, dove la prassi è norma.
In India l’età legale per il matrimonio è 18 anni per la ragazza e 21 per il ragazzo, ma una cosa è avere una legge, un’altra farla rispettare. Per questo Akshaya Tritiya il governo ha rilasciato una circolare in cui si ordinava di multare e/o arrestare chiunque prendesse parte a un matrimonio di minori -sacerdoti, musicisti, catering compresi. Ma sui giornali dei giorni dopo non sono apparse notizie di arresti.


Perché i genitori del Rajasthan (e altrove) continuano a ritenere giusto sposare i propri bambini? Le risposte riportate da the Hindu palesano che i cambiamenti repentini degli ultimi decenni -in primis la diffusione capillare della tecnologia, la maggiore distribuzione della ricchezza e l’aumento dell’istruzione- non solo non hanno cancellato gli antichi costumi, ma ne hanno al contrario fatto sentire maggiormente il bisogno. Il progresso tecnologico non è stato accompagnato da un progresso sociale.
La motivazione principale dei matrimoni tra bambini sembra, paradossalmente, essere proprio il progresso tecnologico. I genitori ritengono che i propri figli muniti di cellulari, connessioni internet e whatsapp perdano precocemente la propria innocenza, che l’istruzione li esponga pericolosamente alla promiscuità (oltre che fornire buone possibilità per un futuro lavorativo migliore) e sposarli quando sono ancora bambini è un sistema pratico ed efficace per tenerne sotto controllo la sessualità e evitare pericolosi rompicapo. Gli adulti cresciuti in un mondo che sembra essere distante anni luce da quello dei propri figli, ricorrono alle usanze tradizionali per sentirsi più sicuri, per allontanare lo spettro di cambiamenti che non sono pronti ad affrontare.


Intanto gli sposi bambini crescono, continuano a vivere con i propri genitori almeno fino alla pubertà  o alla maggiore età, continuano a studiare, senza la preoccupazione di dovere trovare un compagno/a e senza la speranza di potere scegliere con chi sposarsi.

 

Per avere più dati sulla prassi del matrimonio di bambini leggere il documento dell'UNICEF

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