Domenica 14 aprile inizia un nuovo anno per gli hindu del Kerala. Il sole è giallo –e molto caldo- e gialli sono i fiori sbocciati sugli alberi che costeggiano le strade –assieme a quelli rosa, rossi, bianchi e variopinti.
Sabato notte i bambini si addormentano aspettando con trepidazione i primi raggi del sole. Saranno loro i primi a lasciare il letto a occhi chiusi e alla cieca raggiungere l’altarino della casa, uno spazio dedicato agli dei detto camera della puja. Ad aspettarli, nascosto sotto un pezzo di stoffa, c’è vishukkani: una serie di offerte disposte con un ordine preciso e un’immagine sacra del dio Krishna che la mamma o la nonna hanno preparato la notte precedente.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, il primo passo in India è considerato di vitale importanza e così, per iniziare bene l’anno nuovo, il miglior modo è posare lo sguardo su simboli di buon auspicio, disposti in modo da creare bellezza -
vishukkani letteralemte significa la prima cosa che si vede a
Vishu. La composizione del
vishukkani varia da famiglia a famiglia, ma immancabili sono i fiori gialli della cassia fistula, il riso, della verdura e della frutta (meglio se color oro), foglie di betel, monete, uno specchio e un testo sacro (solitamente il
Ramayana o la
Bhagavadgita); il tutto disposto in un vassoio metallico posto vicino a una lampada a olio. A preparare il vishukanni è la donna più anziana della casa, che appena alzata accende il lume e sveglia gli altri componenti della famiglia.
Il nuovo anno inizia, se il primo sguardo si posa sull’icona divina in Kerala si ritiene che sarà un anno benedetto e fortunato. Per ringraziare dio e godere della sua infinita saggezza si leggono quindi alcuni passaggi di testi sacri. E’ usanza aprire a caso il libro del
Ramayana e leggerne i primi estratti che capitano sotto gli occhi: sono parole che il divino ha destinato a chi legge per guidarlo attraverso il nuovo anno.
La giornata richiede che s’indossino abiti nuovi e si festeggi in famiglia.
I lauti pasti del giorno comprendono pietanze salate, dolci, acerbe (solitamente una zuppa di mango verde) e amare nella stessa proporzione: l’arte del vivere consiste nel saper apprezzare e digerire tutto ciò che arriva, ricordandosi che le emozioni sono inevitabilmente varie come i sapori che si incontrano nel piatto.
Per la gioia dei piccini petardi scoppiettano ogni dove e gli anziani della casa distribuiscono soldini, da spendere immediatamente nelle fiere organizzate in questo periodo. Le monete ricevute per l’occasione e la felicità nello spenderle dovrebbero assicurare che benessere e felicità abbondino nell’anno nuovo.
Anticamente Vishu segnava l’inizio dell’estate ed era un festival stagionale legato al ciclo agrario. I cambiamenti climatici ultimamente fanno iniziare la stagione calda in anticipo (e salire le temperature oltre la media), il festival continua a seguire il calendario keralese e trovare dei bei grappoli di fiori gialli a inizio fioritura diventa più difficile, ma la fiducia nel divino e la voglia di ricominciare rimangono le stesse.