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5. Onam: una specie di Natale

Foto di gruppo
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La festa di Onam
Bambina vestita a festa
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La festa di Onam
Verso la festa
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La festa di Onam
La danza thiruvathirakali
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La festa di Onam
Il mitico re Mahabali
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La festa di Onam
Onasadya, il pranzo
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La festa di Onam
La prova di forza
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La festa di Onam
Tra modernità e tradizione
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La festa di Onam

Nata in Kerala come festa per il nuovo raccolto, da festeggiare nel primo mese del calendario keralese, ovvero tra fine agosto e inizio settembre, oggi Onam si è trasformata nelle celebrazione del benessere. Si aprono i portafogli per comprare ogni sorta di regali, ci sono speciali saldi e commercialmente è il momento del lancio di nuovi prodotti. Onam coinvolge appassionatamente tutti, donne e bambini, giovani e vecchi di qualsiasi credo e religione. Gli enormi alberi di mimosa che fiancheggiano le strade principali della città di Trivandrum si illuminano di milioni di lucine colorate, come tanti enormi alberi di Natale e il cuore ridiventa bambino. In questi giorni nulla deve essere scarso. Nemmeno la gioia e l’entusiasmo per la festa, che sono contagiosi ed elettrizzano l’aria.
I nostri uffici in Technopark non sono di certo da meno. Dopo la notte dedicata alla preparazione dei petali e la mattinata alla creazione dell’athapoo si sentono i primi battiti di tamburi e cimbali. L’aria profuma d’incenso e di fiori, sono soprattutto i gelsomini tra i capelli delle donne in abito tradizionale a emanare un odore fresco e pulito, come l’anima che si appresta con rinnovato candore a iniziare un nuovo anno. Dopo la cerimonia con il fuoco e i prodotti tipici di questa terra che ci si augura continuino a prodursi in abbondanza, siamo pronti (con un’ottima organizzazione di viaggio!) a partire per andare all’Isola di Cocco, l’incantevole resort sul mare dove trascorreremo questa giornata di festa corale.
All’arrivo siamo accolti dai movimenti dinoccolati dell’uomo tigre, pulikali.


In seguito le ragazze dell’e-team ci regalano  la tradizionale danza femminile di Onam il thiruvathirakali. Superato l’iniziale timore si muovono leggere in cerchio, dimentiche delle ore extra passate in ufficio ogni settimana per imparare i passi. Improvvisamente arriva maestoso e regale il mitico Mahabali, che elargisce benedizioni e sorrisi. Il suo arrivo è accolto dai tamburi e dalle incitazioni vittoriose della squadra upperi. Nel pomeriggio infatti ci saranno giochi organizzati da uno speciale comitato volontario. Le diverse squadre si affronteranno in una serie di gare, divertenti e coinvolgenti. La tifoseria è accanita e non mancano scontri e appelli ai giudici di gara. Il gioco è preso molto seriamente, gli ingegneri informatici e gli sviluppatori da queste parti sanno decisamente tornare bambini!

Prima regola per potere ben giocare è avere lo stomaco pieno. E’ l’ora di pranzo e ci sediamo a tavola a godere del momento fulcro della festa: l’onasadya, il pranzo tradizionale costituito da almeno 11 alimenti e servito su foglie di banana. Il cibo è delizioso e il dolce finale, il payasam fatto con latte bollito, zucchero di canna e riso è squisito. Naturalmente non esistono forchette e cucchiaini sulla tavola, il cibo deve essere rigorosamente assaporato direttamente dalle mani!
La giornata volge al termine verso sera con il caratteristico gioco di Onam: il tiro alla fune. I ragazzi si affrontano con molta serietà, trasformandosi in determinati guerrieri. La tifoseria femminile incita alla vittoria. Questo è un momento solenne, dove forza e gioco di squadra sono messi alla prova. Per l’occasione si ingaggiano persino un arbitro e due assistenti esterni. Si arriva alla finale con qualche ferito costretto a ritirarsi e alla fine il tanto agognato trofeo, un casco di banane, viene consegnato alla squadra vincente!
E’ finita la festa. Domani tutti in ufficio per iniziare un nuovo anno di lavoro, di collaborazione e, ci si augura, di buona fortuna.

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