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455. Una faccia una razza

Sullo sfondo della bandiera italiana un signore italiano, su quella indiana un indiano, in alto, centrale la scritta Fratelli!

Italia e India condividono più della I iniziale del nome. Forse indiani e italiani faticano a vedere le cose che li accomunano, ma ci sono affinità.
Scrive Gregory David Roberts in Shantaram:


“Gli indiani sono gli italiani dell’Asia […] Viceversa, si può dire con sicurezza che gli italiani sono gli indiani dell’Europa, credo che capiate cosa intendo. C’è così tanta italianità negli indiani e altrettanta indianità negli italiani. Entrambi sono un popolo della Madonna –hanno bisogno di una dea, anche quando non esiste nella religione. In entrambi i paesi un uomo felice è un cantante, e una donna una danzatrice quando cammina verso il negozio all’angolo. Per entrambi il cibo è la musica del corpo, e la musica il cibo del cuore. La lingua dell’India e la lingua dell’Italia, fanno di ogni uomo un poeta, di ogni banalità un capolavoro. Sono nazioni dove l’amore rende cavaliere un Borsalino all’angolo della strada, e una principessa una contadina, anche se solo per la frazione di secondo in cui i suoi occhi incrociano i tuoi”.


E non è il solo a pensarla così. Personalmente credo che davvero siamo simili per molti aspetti, altrimenti non mi spiegherei come possa trovarmi così a casa in una terra così tanto lontana e diversa culturalmente - escludendo la teoria delle reincarnazioni e del karma. Lo stile di vita, le abitudini ci dividono, ma per qualche ragione, almeno qua in India, ci sentiamo più affini a un indiano che a un norvegese o un inglese che pur vivono a meno chilometri di distanza e hanno una vita più simile alla nostra.

Se poi parlate con altri stranieri, soprattutto nord-europei che conoscono l’Italia per esperienza diretta, vi convincete della reale somiglianza – evitate però di prendere il milanese trentenne come esemplare tipo dell’italiano, pensate piuttosto all’Italia dei piccoli centri e tornate qualche decennio indietro nel tempo.
Prendo spunto dalle osservazioni mie, dalle chiacchiere con amici stranieri e di quanto si trova in giro per la rete ed ecco un elenco di cosa fa di noi mediterranei italiani e degli asiatici indiani, fratelli.

 

Cosa abbiamo in comune?
•    Capelli scuri, pelle olivastra (E facciamo di tutto per assomigliarci di più: gli italiani passano ore al sole o fanno lampade per abbronzarsi, e gli indiani usano ogni tipo di crema cosmetica per sbiancare, anche gli angoli più nascosti del corpo)
•    Ci piace parlare, non per forza solo con le persone che conosciamo.
•    Ci piace discutere di politica, sport (calcio o cricket) e scandali che non mancano mai.
•    Parliamo con la bocca tanto quanto che con il corpo (gli italiani usano tanto le spalle, gli indiani la testa)
•    In Italia abbiamo un elaborato sistema di gesti, in India di mudra.
•    La mamma è sempre la mamma.
•    Non ci toccate la famiglia!
•    Pensiamo che il nostro cibo sia il CIBO, in assoluto il migliore al mondo (ma noi battiamo gli indiani per il tempo che passiamo a parlarne, anche mentre mangiamo). Tant'è che un italiano medio in India cerca gli spaghetti dopo una settimana e un'indiano in Italia la salsa al peperoncino al terzo pasto.
•    Oltre alla qualità del cibo stimiamo anche la quantità: più ce n’è sulla tavola più siamo contenti, soprattutto le mamme-zia-nonne che ve lo servono riempiendovi il piatto in continuazione (in Italia è maleducato lasciare qualcosa nel piatto, mentre in India se pulite il piatto significa che avete ancora fame).
•    Ogni corsa in macchina è una gara, dove la sola regola è arrivare (è inutile che gli italiani del nord continuino a sostentere che non sia vero. Se non sapete come si guida in India leggete il nostro articolo Il Codice della Strada)
•    La corruzione
•    Siamo propensi alle scenate
•    Abbiamo colorate feste di paese e rionali
•    Siamo rumorosi
•    Siamo ospitali
•    Ogni cento chilometri cambia il dialetto/la lingua (ma mentre in Italia siamo abbastanza piccoli da essere riusciti a diffondere una sola lingua nazionale, in India ce ne sono 22)
•    Se c’è una regola, esiste anche un’eccezione e una via per aggirare la regola
•    Sonia Gandhi

Innegabilmente sono molte le differenze, e in questi ultimi tempi pare che, soprattutto a noi italiani, vada di evidenziarle e prendere le distanze dall'India. Ogni tanto lo si fa con cattiveria, ogni tanto con ironia.

Vedere le similitudini aiuta maggiormente le relazioni, ci da una base comune da cui partire per conoscerci meglio. Per farlo è utile sapere ridere di sè stessi e accettare anche gli stereotipi che ci appiccicano addosso gli altri, di altre culture. Proviamo? Guardate questo video, un numero di un comico canadese, di origine indiana. Ci auguriamo che vi facciate una risata, senza rancore.

Crediti

Italian Family by Ramiro Ramirez; Smile by Harsha KR; Indian Family by Arian Swegerz

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 2.0 Generic License.

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