207. Bodyguard
DIRETTO DA: Siddique
TRAMA: Quando si tratta del suo lavoro, Lovely Singh non ha eguali: la dedizione e lo stacanovismo con il quale affronta i pericoli di un mestiere come la guardia del corpo sono lodevoli. Più che un lavoro, lui ha una missione. E quando questa missione incrocia il suo nuovo obiettivo, ovvero la protezione di una ragazza di nome Divya (Kareena Kapoor), figlia di Sartaj Rana, Singh ancora non conosce la definizione di “problema”. Dal canto suo, la ragazza si ritrova al campus universitario accompagnata da un’enorme bodyguard che, con la sua paranoia e il suo maniacale senso del dovere, rendono la vita quotidiana un autentico inferno. E così, Divya escogita un piano romantico per risolvere la situazione...
RECENSIONE:
Questo film è una terza riedizione di Siddique; nel 2010 ce n’è stata una versione in malayalam e, nel 2011, un remake in tamil. La versione telegu è ancora in corso d’opera.
Lovely Singh (si chiama proprio così) è un uomo reso d’acciaio da un passato che non gli ha risparmiato niente. Partorito prematuramente da una madre ferita a morte in un incidente d’auto, ha deciso di seguire le orme di suo padre nella Tiger Security, un’agenzia che fornisce bodyguard per persone ricche e famose. Quando viene chiamato per proteggere Divya, accetta pur non sapendo nulla di loro.
La trama è lenta e poco articolata, ma migliora in divenire: l’importante è non porsi domande e accettare ciò che si vede sullo schermo. Divya è una protagonista troppo immatura e scialba per essere un’eroina, ed è l’unica artefice della sua stessa tristezza. Lovely Singh, invece, è il tipico macho-man di poche parole, pieno di muscoli e privo di senso dell’umorismo. Ma i piani di Divya portano la storia in una direzione inattesa (e un po’ sciocca) che riesce ad intrattenere e divertire. Molto apprezzata la coreografia di Ganesh Acharya e Vishnudeva, capace di far risaltare i personaggi anche nella fase più classica del film Bollywoodiano: il musical.