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369. Cura per il raffreddore

Illustrazione di una zia indiana nell'angolo a sinistra, su sfondo rosso. In basso la scritta Anty's Corner, Rimedi Naturali, In centro Tisana di pepe e zenzero contro il raffreddore

L’inverno sta arrivando e con il freddo anche i fastidiosi raffreddori. Anche l’India non ne è immune. Contrariamente a quanto si tende a pensare, anche qua la temperatura nei mesi di dicembre e gennaio si abbassa notevolmente in molte regioni settentrionali e, nella pianura del Gange in particolar modo, l’umidità fredda fa colare più di un naso.

A Varanasi  mi hanno curato un raffreddore con una semplice cura naturale: una tisana bollente e speziata. Tutti gli ingredienti sono presenti nelle cucine delle mamme e delle zie dell’India da secoli, ma sono anche facilmente reperibili in Italia.

 

Ingredienti:

Un pezzetto di radice di zenzero

Uno o due chiodi di garofano

Alcuni semi di pepe nero

Miele

Limone o una decina di foglie di tulsi

 

Preparazione:

  • Lavate la radice di zenzero, sbucciatela e tagliatela in piccoli pezzi. Schicchiate con un cucchiaio lo zenzero per  facilitare il rilascio del succo.
  • Bollite lo zenzero schiacciato in acqua per alcuni minuti (a seconda della quantità d’acqua: il volume iniziale di acqua deve ridursi di circa un terzo)
  • Fate nel frattempo tostare alcuni semi di pepe nero e riduceteli in polvere
  • Buttate il pepe in polvere e un paio di chiodi di garofano nell’acqua bollente e continuate a cuocere a fiamma bassa.
  • Per rendere più saporito l’infuso aggiungete del tè in polvere o in bustina e togliete dal fuoco
  • Aggiungere miele a piacimento
  • Bere caldo due/tre volte al giorno.

 

Consiglio:

  • In India si aggiungono all’infuso di zenzero una decina di foglie di tulsi fresce. In Italia  la pianta, antenata del nostro basilico, è difficilmente reperibile. Potete sostituirlo con una fetta di limone ricco di vitamina C.
  • Se avete una tosse grassa aggiungete una punta di curcuma in polvere all’infuso.

 

Curiosità:

Essere stranieri e raffreddati in India è una bella seccatura.  Oltre al disagio della costipazione si aggiunge il pregiudizio locale nei confronti dei fazzoletti. È considerato molto “impuro” infilarsi in tasca o in borsa qualcosa che raccoglie i nostri fluidi corporei, per questo gli indiani raffreddati si soffiano il naso come fanno da noi i calciatori in campo: si tappano una narice e soffiano forte, scaricando a terra il catarro.

 

 

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