103. Un set per ogni sogno
Il cinema in India fa sognare e divertire, è un modo per evadere dalla realtà quotidiana. Non tutto il cinema, ma sicuramente quello popolare dei masala movie, melodrammi in cui dramma, azione, commedia e romanticismo si intrecciano in una trama che può accomodare un po’ di tutto, fuorché il realismo. Nel guardare un film gli indiani partecipano delle intense e varie emozioni vissute dagli eroi, mai si immedesimano nei personaggi che vivono nella sfera dell’immaginario dove tutto quello che la vita reale nega può essere realizzato. A sottolineare il pathos ci pensano le canzoni, distillato dei sogni e delle evasioni, sui cui danzano gli attori ogni volta che il regista ritiene opportuno.
Se voi viveste in un paese sovrappopolato e dal clima tropicale, dove vorreste evadere? I registi indiani, esperti di caldo, affollamento e attentissimi ai gusti del pubblico, hanno per molte decadi optato per le montagne. Oltre ai film interamente girati in paesaggi montani, ce ne sono un’infinità di altri, in tutte le lingue cinematografiche dell’India (da Bollywood a Tollywood), in cui sono solo alcune canzoni a esservi ambientate. Cime innevate, fiumi, cascate, laghi cristallini, boschi in fiore o autunnali movimentano i paesaggi dei film, ma sono anche simboli culturali. La montagna rappresenta per purezza e moralità (in alcuni film in contrapposizione alla corruzione della città) e i ghiacciai eterni sono perfetta metafora dell’eterno amore. Fino agli anni ottanta la destinazione preferita è stata il montuoso Kashmir, come in questo video tratto da Himalay Ki Godmein, un film del 1965. A causa dei conflitti tra India e Pakistan le location sono diventate altre valli più tranquille. Vennero girati film in altre località dell’Himalaya, dall’Himachal Pradesh al Sikkim. Due esempi tra i molti: Barsaat Ki Ek Raat (1981) con il grande Amithabh Bhacchan, che potete vedere nel video a fianco e Henna (1991, guardate e ascoltate la canzone Main Hoon Khushrang Henna). Negli anni novanta le ambientazioni si fecero più esotiche. Da sempre la montagna rappresentava una meta ideale, ma la guerra in Kashmir e i mutati gusti del pubblico spinsero i film verso l’estero: con Yash Chopra il cinema indiano riscopre alpi svizzere. Abiti indiani e balletti bollywoodiani tra campanili mucche dalle tipiche campane elevetiche: un ulteriore ingrediente speziato che permette allo spettatore indiano, poco attento alle incongruenze, di viaggiare in luoghi che altrimenti non potrebbe conoscere.