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51. Cara vecchia Ambassador

Sulla strada
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Ambassador dal 1948
Amby per sempre
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Ambassador dal 1948
Bypass al cuore
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Ambassador dal 1948
Visione dall'interno
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Ambassador dal 1948
Tecnologia e classe d'epoca
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Ambassador dal 1948
Matrona della strada
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Ambassador dal 1948

Ambassador, la matrona della strada. Una macchina dalle linee curve e dalle forme tondeggianti che fa viaggiare indietro nel tempo. I fanali tondi delimitano il cofano sagomato, come un naso tra due occhi che guardano la strada con l’autorità pacata di un padre e la dolcezza di una madre. Non esiste un angolo retto, tutto si ammorbidisce in un design da vintage. L’Ambassador è un'auto d’epoca ……e molto di più.

Ferma ai bordi della statale tra Trivandrum e Kollam conto le macchine passare. Osservo e conto: ogni 10 auto una è un’Ambassdor, talvolta due o tre. L’Ambassador non è un pezzo di antiquariato: è tuttora la matrona delle strade indiane. Ancora ondeggiano auto accovacciate a terra, ancorate a un punto di gravità permanente, incuranti di tutto ciò che accade attorno. Per lo più sono bianche con all’interno famiglie stipate ad occupare ogni possibile spazio disponibile o taxisti solitari. Alcune sono attempate, altre sono di recente produzione con idroguida, servofreno, freni a disco anteriori e aria condizionata.

Tutto comincia nel 1948 con la Hindustan Motors Limited, di G.K. Birla che produce la prima Ambassador, fortemente ispirata alla britannica Morris Oxford. Le pesanti tasse sulle auto d’importazione imposte dal governo indiano fanno sì che l’Ambassador mantenga il primato nel settore automobilistico per diversi decenni, contendendo il primato con la Gazel della Standard Motors e la Premier Padmini della Fiat (la produzione della prima finì nel 1977 e la seconda nel 2001). Per quasi 23 anni la Hindustan ha prodotto solamente Ambassador Mark II-IV, Nova e Classic. Il primo prodotto alternativo venne lanciato del 1980. All’epoca la macchina era già un’icona, di solida reputazione. Ma con la progressiva liberalizzazione del mercato i giorni d’oro della matrona finirono. A contenderle il trono fu la piccola, prestante ed economica Maruti 800: il sogno di milioni d’indiani che comprando la prima auto entravano nell’incantevole mondo del consumismo. Per essere più competitiva la Hindustan nel 1997 ha iniziato un processo di modernizzazione della produzione, ma le linee della Ambassador sono rimaste fedeli all’originale.

Lasciarvi trasportare dalla matrona non sarà forse il massimo della comodità, un ricorrente commento ironico dice “In un Ambassador l’unica cosa che non fa rumore è il clacson!”, ma la fedele auto vi può portare su qualunque strada e qualsiasi meccanico è in grado di ripararla e trovare i pezzi di ricambio. Viaggiarci dentro è come sedere nel salotto di una famiglia media indiana, su un vissuto e ospitale divano con i pizzi decorativi e la gommapiuma foderata di finto velluto poggiata su un rigido asse di legno. Il miglior confort che vi si possa offrire senza scendere a compromessi con la solidità e l’ottimizzazione dello spazio. La macchina è la quintessenza dell’India stessa, il passato e il presente su quattro ruote. Per molti anni è stata l’auto dei ministri, che ora optano per modelli più lussuosi. Ancora oggi è la macchina ufficiale dell’esercito e di molti ufficiali di polizia. L’Ambassador: un simbolo di potere e l’icona della grande famiglia indiana.

La situazione economica e sociale del paese sta evolvendo in fretta, l'auto è un chiaro e appariscente status symbol, e l’Amby è diventata la macchina di papà, che pochi giovani sognano di possedere. Amata e mitica, ma sempre più fuori moda, l’auto aspetta placida il futuro con la saggia accettazione della soppravvisuta. L’Ambassador è l’auto per chi non ha fretta, che vi porta ovunque, in cambio di cure, attenzione e pazienza. Davvero una macchina di un'altra epoca.

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