274. Intossicazioni alimentari e violenze in famiglia
Scuola e… tragedie.
Apriamo la nostra rassegna settimanale con una notizia che purtroppo ha scioccato l’India.
Secondo quanto diffuso dalla stampa locale, in una scuola dello stato orientale del Bihar sarebbero morti ventisette bambini - tutti al di sotto dei dodici anni d’età - a causa del cibo consumato nella mensa scolastica. I genitori delle vittime, sconvolti dell’accaduto, hanno sepolto i propri figli di fronte alla scuola elementare dove si è verificato l’episodio che, oltre ai decessi, ha provocato anche l’avvelenamento di altri cinquanta bambini. In seguito alla terribile vicenda, il Ministro dell’Istruzione del Bihar, Prashant Kumar Shahi, ha comunicato che tracce di fosforo organico sono state trovate nel cibo servito ai bambini, aggiungendo che un procedimento penale per avvelenamento è già stato aperto. Nel frattempo, il governo dello stato avrebbe pubblicato un annuncio sui giornali chiedendo a dirigenti scolastici e ai cuochi di assaggiare tutti i cibi prima di servirli agli studenti.
Kashmir: manifestanti VS. militari.
Nuovi disordini nel subcontinente. E’ di pochi giorni fa la notizia secondo cui l'esercito indiano avrebbe aperto il fuoco sulla folla provocando la morte di sei manifestanti nella regione del Kashmir, nel nord del Paese. Secondo una fonte della polizia locale, al momento “si registrano sei morti e decine di feriti, alcuni gravi”, anche se il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore. La causa scatenante la strage sarebbe stata la protesta di alcuni manifestanti contro un incidente avvenuto in una moschea negli scorsi giorni che avrebbe coinvolto alcuni soldati (i militari si sarebbero lamentati dell'eccessivo “rumore” dovuto alle preghiere dei fedeli nella moschea del villaggio di Gool).
Vivere con il proprio carnefice.
Scoinvolgente notizia da New Delhi. Secondo le ultime dal subcontinente, un ex funzionario del governo indiano sarebbe stato arrestato per lo stupro delle cinque figlie durante la loro infanzia e adolescenza. Le vittime - ora tutte sposate – solo ora hanno deciso di denunciare le violenze da parte del capofamiglia. Dalle deposizioni delle ragazze scopriamo che il padre, Babu Lal Dhakar, costringeva le giovani a guardare materiale pornografico prima di violentarle. Non si tratterebbe inoltre solo di violenza fisica, ma anche psicologica: Babu minacciava infatti di riservare lo stesso trattamento ai fratellini più piccoli in caso di un rifiuto da parte delle figlie. Ciò che sorprende ancor di più è che la madre delle ragazze fosse a conoscenza del crudele atto di perversione che ha sconvolto l'opinione pubblica indiana e non abbia mai fatto nulla per fermarlo.