A Puri, in Orissa, c’è il tempio di Jagannath, un’importante meta religiosa. Il centro storico è uno di quei posti dove vi sentite immersi nell’India vera. Respirate incenso e fede mentre i piedi seguono innumerevoli altri (molti scalzi); siete parte della corrente colorata dei pellegrini; osservate l’intenso mondo che vi circonda, a ogni metro la trepidazione vi circonda con maggior forza e vi sentite più indiani… finché vi ritrovate davanti all’ingresso principale faccia a faccia con un poliziotto baffuto che con un netto “No entry” mette fine al vostro senso di partecipazione.
La dimora del dio Jagannath -capolavoro di architettura medioevale (XII d.C)- è tra i templi più proibiti dell’India: solo gli hindu “veri” sono ammessi (nel 1984 a Indira Gandhi fu interdetto l’ingresso perché sposata con un parsi), forse in memoria dei 17 saccheggi subiti tra il XIV e il XVIII secolo che costrinsero i sacerdoti a traslocare l’idolo ben 22 volte.
Pensate che sia stupido arrivare fino a Puri per poi essere esclusi dal santuario? Niente affatto. La sola circoambulazione delle mura è interessante, e se siete determinati e coraggiosi c’è una via per vivere più da vicino l’atmosfera del tempio e coglierne degli scorci interni-nel rispetto delle regole: il tetto della biblioteca di Raghunandan, fondata nel 1821 (la prima ancora attiva dell’Orissa) dirimpetto al tempio.
La salita è un’avventura. Per meritarvi la veduta dovete affrontare umidi corridoi oscuri, perdervi in un sali e scendi labirintico di archi fatiscenti, robuste colonne decorate, stucchi logori, mura crollate e soffitti che sembrano dovervi cadere addosso da un momento all’altro. Non esiste illuminazione, se non quella dei raggi di sole che attraversano gli squarci nelle pareti o entrano nel cortile interno, ora simile a una foresta tropicale in miniatura.
Seguite le ripetute indicazioni “Way to the Library” e giungete all’ultimo bivio: dritto davanti a voi intravvedete un’ampia sala illuminata dalla luce che si tinge di verde attraverso le vetrate e sulla sinistra una scala che procede verso l’alto, verso la terrazza panoramica.
Ma gli ostacoli non sono ancora finiti. Proprio mentre rimanete incerti sul da farsi, divisi tra la curiosità della vista sul tempio e la rassicurante presenza umana della biblioteca, all’improvviso compare il signor bibliotecario, occhialuto naturalmente. Sorride sornione, vi decanta l’importanza di questo –polveroso e dimesso- tempio del sapere, dove confluiscono i più grandi studiosi del mondo (custoditi in qualche armadio ci sono effettivamente rari manoscritti). Superare il signor bibliotecario è facile: basta lasciare una libera offerta dieci volte superiore a quella indicata dalle guide di viaggio (colpa della galoppante inflazione e a riprova dell’onestà della richiesta potete consultare il registro in cui altri turisti prima di voi hanno fissato bianco su nero le loro offerte).
Ancora un’altra scala, questa volta di legno scricchiolante. E poi la terrazza e la vista: le maestose cupole del tempio e i cortili esterni, un furtivo sguardo sulla vita oltre le prime mura proibite (non oltre) e sulla strada febbricitante di attività umana e animale. L’avventura vale il disagio e i soldi… ma non perdetevi in incurante meditazione. Il suono metallico proveniente dall’enorme, oscillante, cartellone pubblicitario arrugginito non è il terremoto che vi farà arrivare direttamente alla dimora celeste di Dio, ma un gruppo di scimmie che desiderano avere quanto avete a portata di mano (macchina fotografica compresa).
Ma il signore di Jagannath è vicino, nulla di male può accadere. Immediatamente arriva il bibliotecario con un bastone in mano per proteggervi. “Preferite scendere al sicuro sotto o vi lascio l’arma?”
Continuate l’avventura, restate ancora un poco a osservare dalla prospettiva privilegiata dell’outsider la vita segreta che trapela dalle mura del tempio e dalla strada sotto di voi, con le orecchie cullate dai canti devozionali puntellati dalle campane suonate dai devoti.
Informazioni pratiche:
Indirizzo: Emar Matha, In front of Lions Gate, Grand Road.
Attualmente l’ingresso alla biblioteca Raghunandan è spostato a sinistra rispetto al tempio, dopo i venditori di cibo fritto e si accede attraverso un bell’arco decorato (basta cercare le indicazioni che abbondano).
Orari di apertura: 9-12 / 16-19
Offerta libera: le guide suggeriscono 10/20 rupie ma le cifre sul registro partono da 200.
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