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Dalle stelle di dio alla terra della dea

Nella costellazione di Orione i Munda, una tribù del nord India, vedono un aratro creato da dio o, secondo la storia che vi proponiamo, dalla moglie di dio.

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Quando i Munda, un gruppo etnico tribale presente nel nord dell’India, guardano le stelle nella costellazione di Orione vedono un aratro: il primo aratro costruito da dio stesso per insegnare agli uomini l’agricoltura. Ecco una versione “femminista” della storia che ne racconta l’origine.

 

Il dio supremo dei Munda, SingBonga, creò gli uomini e gli diede la terra da abitare. Ben presto gli uomini ebbero fame e SingBonga decise di insegnar loro a coltivare e così nacque l’idea dell’aratro. Assorto nella costruzione dello strumento il dio trascorse giorni e giorni lontano da casa.

 

La moglie, preoccupata, mandò una zanzara a cercarlo. L’insetto ronzò attorno a dio e lo infastidì, ma egli era così concentrato che la scacciò via e continuò a lavorare.

Il giorno dopo la moglie, spazientita, chiese a una tigre di distrarre dio e farlo tornare a casa. La bestia girò intorno al dio ruggendo, ma a nulla valsero i suoi sforzi. Quando i ruggiti si fecero troppo forti e fastidiosi, SingBonga prese una scheggia di legno e la gettò contro la tigre. La scheggia diventò un feroce cane selvatico e scacciò la tigre -Per questo ancora oggi le tigri hanno paura dei cani selvaggi-

Né la zanzara né la tigre riuscirono a fare perdere la concentrazione al dio, che dunque continuò il suo lavoro, finalmente in pace. Quando finalmente l’aratro fu pronto SingBonga corse a casa e lo  mostrò soddisfatto alla moglie.

 

La dea osservò attentamente l’oggetto e sorrise. «Mio caro marito» disse «è un aratro molto bello, scolpito in un grande tronco di legno…Hai creato sulla terra degli uomini alberi abbastanza grandi? E cosa succede, considerando che è un unico pezzo, se dovesse cadere? Non si romperà?»

SingBonga, innervosito, per provare la robustezza dell’aratro lo gettò a terra…E l’aratro si spezzò.

Il dio chiese dunque alla moglie, che sapeva parlare così bene, se fosse capace anche di costruire lo strumento. La dea si mise a lavorare con gran calma, dedicando le ore di luce all'impresa senza trascurare la casa e la famiglia. Dopo molti giorni l’aratro fu pronto. Il coltro, il vomere, il versonio, ogni parte dello strumento era costruita con pezzi diversi assemblati in maniera perfetta. Il risultato era un aratro bello e funzionale.

 

SingBonga ammirò l’oggetto e, ancora irritato dalla risata delle moglie, volle metterne a prova la robustezza scaraventandolo a terra.  Alcune parti si mossero e dovettero essere rinsaldate, ma l’aratro non si ruppe.

L’aratro della moglie era senza dubbio migliore. SingBonga non era molto contento, ma riconobbe onestamente il superiore ingegno della moglie, e decretò: «Da oggi in avanti a nessuna donna sarà più consentito toccare un aratro».

Ed è così che, da quando coltivano la terra, solo gli uomini Munda spingono l’aratro, che una moglie intelligente ha inventato.

 

 


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