Sampat Pal Devi è una bambina del distretto di Banda, Uttar Pradesh. La sua famiglia è poverissima e vive nella miseria di chi è quasi un intoccabile. In quel dell’India la povertà sembra scrivere un destino inesorabile per tutti, che non lascia scampo alle libere scelte.
Quando un giorno, mentre si prende cura delle pecore, Sampat vede dei bambini ben vestiti che si dirigono, in un’ordinata fila, da qualche parte, sa che quei ragazzi sono ricchi, e stanno andando a scuola.
Qualunque cosa sia una scuola.
Sampat sa che non può che sognare di andarci: ha una famiglia e deve provvedere a portare a casa qualcosa da mangiare. Però lei è una ragazza sveglia, e non si arrende. Da quel giorno e molti altri a seguire, Sampat segue i bambini di buona famiglia e attende la fine della lezione per intrufolarsi nelle aule vuote. Osserva quelle grandi lavagne piene di scritte: è tutto nuovo, mai visto, e lei memorizza quei complicati segni che ci sono sopra.
Nella polvere delle strade, dove nessuno può vederla, Sampat si accovaccia a terra e prova a riprodurre a memoria quello che ha letto. Poi attira l’attenzione di suo fratello, o di altri ragazzi che vanno a scuola. Con le dita sporche di terra, chiede “Che cosa è questo? E quello?”
Ed è in questo modo Sampat impara a leggere e scrivere. Impara a scrivere nonno, zio – conosce la differenza tra vocali lunghe e corte. Tutto da sola.
Finché suo zio non la scopre.
Se ne stava accovacciata a scrivere a terra, quando suo zio è emerso dalle ombre. Sampat si copre il viso, terrorizzata.
«Che cosa stai facendo?» le chiede.
«Sto studiando,» lei risponde, incerta.
«Ah, così vuoi studiare?» domanda lo zio, e nei giorni successivi organizza l’ammissione di Sampat alla scuola.
La scuola è un posto difficile per le donne: l’organizzazione statale è misera, e non è pronta ad accogliere le ragazze che potrebbero volersi inserire. I ragazzi le spaventano, le maltrattano. Non sono abituati alla loro presenza in sede di lezione. Così le bambine non vanno, rimangono a casa con la famiglia.
E crescono fino a diventare donne illetterate, analfabete e, cosa più importante, incapaci di discernere e rivendicare i loro diritti. Quando una persona non sa che cosa può chiedere per sé, diviene facile preda di oppressione e abuso da parte di chi ne sa un po’ di più o, peggio, da parte degli uomini della loro vita.
Sampat Pal lo sa bene: nonostante sia illegale da moltissimi anni, lei è stata costretta a sposarsi a dodici anni con un contadino e venditore di verdure molto più vecchio di lei.
Un giorno vede una donna che viene picchiata a sangue da suo marito. Lei interviene per difenderla, ma non fa che mettersi in pericolo a sua volta. Quando l’uomo abusa anche di lei, Sampat reagisce.
Qualche giorno dopo torna sul luogo del delitto in compagnia di altre quattro donne in sari rosa: ognuna di loro brandisce un bastone di bamboo, e si vendicano di quell’uomo.
Così nasce la gulabi (rosa) gang. Non una gang vera e propria, atta al crimine. La gulabi gang è votata alla giustizia e alla sua applicazione là dove la giustizia non può arrivare.
Sampat non si fida della polizia: preferisce fare da sé. E così il suo movimento ha preso piede e sempre più donne vi aderiscono, riscoprendo il loro valore, le loro qualità e ciò che spetta loro di diritto. Sampat aiuta le donne anziane che non possiedono un certificato di nascita a rivendicare una pensione di qualche rupia per vivere più dignitosamente, ascolta i problemi dei negozianti locali e tenta di risolverli. Il suo impegno sociale non si limita alle donne, che comunque fanno parte della categoria più oppressa: si rivolge anche agli uomini, e rispetta i loro bisogni.
La Gulabi Gang si impegna affinché le donne acquisiscano una sicurezza sociale tale da permettere loro di trovare lavoro: dal lavoro nasce il senso di indipendenza, la fiducia in se stesse e l’istinto a proteggersi da situazioni di abuso da cui non possono fuggire a causa della loro estrema povertà.
Perché il rosa? Sampat dice che non c’era altro colore che non fosse già stato preso dalle fazioni politiche, e lei con la politica non vuole avere niente a che fare. Lei combatte per le strade, si batte per chi non ha voce per farlo e non ha interessi a entrare nel sistema.
La sua lotta è diventata un esempio per tutti: un faro di speranza per chi non ha niente, e un motivo di ammirazione e incoraggiamento per chi, come noi, è fortunato abbastanza da capire l’importanza dell’istruzione – avendone avuta una.
Se volete sapere di più sul movimento di donne che si batte per la giustizia, questo è il loro sito internet. Piemme ha anche dedicato una pubblicazione alla vita della fondatrice, “Con il sari rosa”. Da non perdere per conoscere il lato coraggioso delle donne dell’India povera.
Tags
Tutte le categorie
Nascosto nel cuore del Rajasthan, il Tempio Karni Mata, noto anche come il Tempio dei Topi, è uno dei luoghi più insoliti e affascinanti dell'India..
Pronti per un'avventura che vi lascerà senza fiato? Immaginatevi a bordo delle leggendarie Indian Railways, attraversando l'anima vibrante di un paese ricco di storie, colori e misteri.
Una storia dall'India antica sulla siccità, la pioggia e l’amore sensuale
Quando le montagne si coprono di un prato blu ovvero quando la pazienza è foriera di uno spettacolo raro!
Nell’ultimo mese la corte suprema ha cancellato due leggi di altri tempi
Viaggio tra i libri arrivati di fresco nella libreria DC Books di Trivandrum
I segreti musicali custoditi in alcuni dei templi più affascinanti dell’India meridionale
Un treno che non arriva e una stazione disinformata in un giorno di monsone in Kerala.
Viaggio tra le libreria dell’India - Crossword a Mumbai
SUMMERMELA è il festival di cultura e musica indiana organizzato dal 2013 a Roma.
Un piatto di leggera delizia amato dai bimbi di tutta l’India, e non solo da loro!
Il saggio Birbal da una lezione all’imperatore Akbar
Per i lettori viaggiatori, e per chi ama i viaggi ferroviari, ecco l'India vista dalla carrozza di un treno!
Il piccolo mago di Hogwarts ha avuto da ridire su una pellicola bollywoodiana
Tutto il mondo sa che le vacche sono sacre in India, ma nell’era della globalizzazione la realtà è - purtroppo - ben diversa!
Il loro prezioso servizio, attivo nelle strade di Mumbai dalla fine dell’800, non si ferma mai, neppure coi Monsoni!
I grandi numeri vanno di moda ultimamente, ma l’India ha i grandi numeri nel DNA! Scopriamoli tutti (o quasi)
Un festival elefantesco del Kerala
Jaipur è la capitale dello stato del Rajasthan e il City Palace è il cuore della reale città rosa.
La pacifica protesta ha raggiunto Mumbai dopo un lunga marcia di 6 giorni a piedi nudi lungo 180 chilometri
Love Commando, difensori delle mucche, bambini fumatori e nuovo standard tessile indiano
Viaggiare vuole sempre dire mangiare cosa offre la terra, in India mangiando chapati e affini si accede alla sua cultura
Due applicazioni per muoversi comodamente ed evitare frodi e contrattazioni
Tanti motivi per programmare un viaggio a Sanchi, la collina a 40 km da Bhopal dissiminata di momumenti buddhisti
Dal Kerala con furore la semplice ricetta per un frullato freddo che riscalda il cuore
Avete perso il festival River to River a Firenze? Niente paura, a Milano potete godervi il "best of"
Cercate una vacanza avventurosa? Niente parapendio, basta una qualunque strada in India!
Il principe Gohil trasforma il proprio palazzo in ostello per la comunità Lgbt, il ponte di Adamo che collega India e Sri Lanka è riemerso dalle acque oceaniche, americani che vanno in ospedale in India e la bimba prematura più piccola al mondo che torna a casa
Nell’anno appena passato l’Unesco ha incluso l’India nei suoi riconoscimenti per il valore del passato e gli sforzi di mantenere tradizioni e momumenti in vita nel presente.
Avere un numero di cellulare indiano mentre state viaggiando in India può rendervi la vita meno complicata e aiutarvi a risparmiare!