Gruppo Zenit è stata una fra le prime aziende italiane di Information Technology a collaborare quotidianamente con l'avanguardia tecnologica del subcontinente indiano. Da questo rapporto è nato un magazine dedicato a chi vuole orientarsi fra gli usi e i costumi di un Paese ricco di storia e di cultura, di contraddizioni e di opportunità di sviluppo e dove tutto, dal passato al futuro, è sempre presente. Un Paese da scoprire visitandolo, lavorandoci o anche soltanto leggendo le storie e i suggerimenti che abbiamo raggruppato per voi in sei categorie che faciliteranno la ricerca e la consultazione:

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Il tempio bello come il sole

Il tempio di Konarak, dedicato al dio del sole Surya, è una "Poesia in pietra" secondo il premio nobel Tagore. Una delle meraviglie dell'India da non perdersi...

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Surya Deva cavalca nel cielo su un carro trainato da cavalli portando sulla terra l’energia e la luce del sole. Surya, il sole, è il capo dei navagraha, i nove pianeti su ci si fonda l’astrologia hindu. ? invocato con il suryanamaskara dai praticanti dello yoga. Il dio era già venerato negli anni di composizione dei Veda (1500 a.C) e a lui sono dedicati numerosi festival (come Makar Sankranti) e templi. 


In Odisha (Orissa), lungo la costa che si affaccia sul golfo del Bengala, si trova il tempio più famoso dedicato al dio: Konarak. Quando tra il tempio e il mare non v’era che spazio aperto i primi raggi del sole penetravano le porte di pietra per illuminare la statua dei dio Surya adagiata nell’intimo ventre del santuario più spettacolare e imponente della regione.
La torre del capolavoro architettonico medioevale (XIII d.C) è crollata, forse per la smisurata elevatezza (si pensa raggiungesse i 70m di altezza) , gli interni della sala rimanente sono stati riempiti di detriti per rafforzare la struttura e il tempio non è più un luogo di culto. Ma ciò che resta è più che sufficiente per ammaliare i visitatori e fare iscrivere il sito archeologico tra i beni patrimonio mondiale dell’Unesco.


Arrivando da Puri la strada vi conduce attraverso un piacevole bosco fino a costeggiare il mare. Gli alberi diradano per lasciarvi intravvedere chilometri di spiaggia bianca su cui riposano le barche di legno dei pescatori. L’ultima curva vi nasconde il mare, per regalarvi improvvisamente il profilo della pagoda nera. Avvicinandovi dimenticate l’imponenza della struttura perché l’attenzione è catturata dalle statue di leoni “ridenti” che schiacciano elefanti e uomini e dalle grosse ruote di pietra su cui sembra posarsi il tempio-carro e dagli infiniti rilievi che ricoprono tutta la superficie.


Il re Ganga Vamsi king Narasimha Dev fece costruire il tempio di Konarak a seguito di vittoriose campagne militari contro le truppe musulmane. Il luogo era già sacro al dio, esistono numerose leggende sul perché, e Narasihma volle che il tempio ricordasse il carro di Surya.

Vi sono 24 ruote di carro –che rappresentano i 12 mesi dell’anno e il 12 segni zodiacali- e vi erano 7 cavalli a trainarlo, come i sette colori dell’arcobaleno e i 7 giorni della settimana. Ogni ruota è divisa dai raggi in otto parti che simboleggiano le diverse fasi del giorno -se osservate i raggi potete vedere uomini e donne impegnati in diverse attività quotidiane.
Dell’eroe del tempio, il dio Surya rimangono tre statue a grandezza naturale poste nelle nicchie di ciò che resta del vimana, il cuore del santuario. A sud Surya Deva è giovane e sorridente su un altrettanto energico cavallo (la statua simboleggia la mattina), sulla facciata a ovest è in posizione eretta e ha lo sguardo fiero dell’uomo nel pieno della maturità (il pomeriggio) e a nord ha il volto tirato e cavalca uno stanco cavallo (la sera, dopo un’intesa giornata di lavoro!)
L’intera vita, sacra e mondana (famose sono le scene erotiche simili a quelle di Khajuraho), naturale e soprannaturale, animale e vegetale è scolpita sulle mura esterne del tempio. Si potrebbero passare ore a scoprire i dettagli, a seguire le leggende raccontate in pietra, a indagare sulla vita nel regno di Kalinga (così era chiamato l’Orissa all’epoca) e potreste anche imparare le principali movenze della danza classica e le 64 posizioni del Kamasutra.

 

Come arrivare: La stazione più vicina è a Puri (35 km), l’aeroporto a Bhubaneshwara (65 lm)
Orari: dall’alba al tramonto
Biglietti: 250 rs per stranieri, 10 rs per indiani.
Da non perdere: Konarak Dance Festival 1-5 dicembre

 


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