Notte fonda, oscura e silenziosa. Ha piovuto da poco, l’aria è fresca, le finestre aperte e il ventilatore da soffitto spento. Improvvisamente un rumore mi sveglia. Accendo la luce giusto in tempo per vedere il rapido passaggio di un grosso pipistrello che ha deciso di attraversare la mia stanza. Non proprio un dolce risveglio; il pensiero corre immediatamente al cimitero dirimpetto e agli ululati sinistri dei cani. In una frazione di secondo mi tornano alla mente tutte le storie di fantasmi che ho sentito raccontare in India.
In India esistono i fantasmi, o meglio si crede alla loro esistenza. Gli indiani, amanti delle categorie e attenti alle sottili sfumature, hanno una ricca gamma di spiriti. I più comuni sono i bhoot (si legge bhut), le anime di morti ammazzati o spiriti che non riescono a trasmigrare verso la nuova reincarnazione o la liberazione (moksha per gli hindu o nirvana per i buddhisti, ovvero l’uscita dal ciclo delle rinascite). Poi ci sono i preta, gli spiriti “affamati”. A causa del cattivo karma (le conseguenze delle azioni delle vite precedenti) hanno un corpo fatto solo di aria e spazio (aakash) e non avendo gli altri tre elementi -acqua, terra e fuoco- patiscono una fame e una sete perenne. Solitamente non creano problemi agli uomini, se non sono assetati di sangue. Pericolosi sono invece i pishacha (pisciacia), demoni affamati di carne che si aggirano per crematori e cimiteri, e i vetala, ovvero spiriti cattivi che si impossessano dei cadaveri per spostarsi e bere sangue. Infine ci sono i djinn, gli spiriti sia buoni che cattivi della tradizione musulmana.
Insomma i fantasmi non mancano nell’immaginario collettivo, ma dove si possono incontrare con maggior frequenza? I luoghi abbondano. Non esiste paese che non abbia storie da raccontare (anche il parco tecnologico Technopark di Trivandrum ha il suo fantasma!) Ecco le destinazioni migliori per una caccia ai fantasmi:
Il Forte di Bhangarh (Rajasthan). Si dice che nessuno possa passare una notte entro le mura e uscirne vivo, e nessun tetto costruito in zona regga più di un giorno. Vuole una leggenda che un tantrico abbia maledetto la città quando l’ombra di un palazzo innalzato da Ajab Singh (nipote di Madho Singh che fece edificare il forte con il permesso del sacerdote nel 1613) cadde sul suo eremitaggio. Secondo un’altra leggenda sarebbe invece stata la maledizione di un altro mago lanciata contro la bella principessa Ratnavati ad avere causato la morte di tutti gli abitanti. In questa versione gli spiriti abitano nel forte di Bhangarh in attesa del ritorno della principessa, l’unica in grado di sciogliere l’incantesimo e liberarli. Il forte in rovina si può visitare –se vi piacciono le atmosfere spettrali- dall’alba al tramonto. Al calare del sole, per rispetto delle regole indicate all’ingresso e dei fantasmi, è meglio lasciare il posto.
La spiaggia di Dumas (Gujarat). Una lunga spiaggia spazzata da forti venti che portano sussurri di anime in pena. Nessuno ha mai visto gli spiriti, ma molti ne hanno udito i moniti e i sospiri attardandosi per un ultimo bagno all’ora del tramonto e i cani ululano correndo freneticamente quando si avvicinano al bagnasciuga. La spiaggia di giorno è usata anche come luogo di cremazione e si dice che siano proprio le anime in transizione a vagare nottetempo, ammonendo i viventi a non oltrepassare il confine tra i due mondi.
Fantasmi metropolitani (Mumbai, Delhi e Kolkatta). A Mumbai potreste incontrare nottetempo il fantasma di una donna vicino al pozzo nel quartiere D’Souza chawl di Mahim dove la donna morì mentre prendeva l’acqua. Chi l’ha vista sostiene che sia innocua. A Delhi invece per andare a caccia di fantasmi la zona migliore è il verdeggiante Delhi Cantt. Passando in macchina uno spirito vestito di bianco, si dice il fantasma di una donna che morì facendo l’autostop, potrebbe volarvi vicino e fermarsi davanti a voi. A Kolkata alcune delle stanze vuote del grosso edificio conosciuto come Writers Building sono la dimora dei fantasmi dei gentiluomini inglesi uccisi brutalmente in loco durante le rivolte sanguinose per l’indipendenza.
Ramoji Film City (Hyderabad). La cittadella cinematografica dell’Andhra Pradesh è stata costruita su un antico campo di battaglia e si dice che gli spiriti talvolta si divertano a scompigliare i set cinematografici, spostando oggetti, facendo cadere lampade e strappando vestiti (soprattutto quelli indossati dalle ragazze). Se volete verificare potete pernottare in uno degli alberghi all’interno della struttura.
Per cacciare più storie di fantasmi indiani potete leggere: The Penguin Book of Indian Ghost Stories di Ruskin o The Disappearance of Tejas Sharma and other hauntings di Manish Mahaja.
Crediti
Ramoji Film City di McKay Savage
Writers Building di Frances Voon
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