Gruppo Zenit è stata una fra le prime aziende italiane di Information Technology a collaborare quotidianamente con l'avanguardia tecnologica del subcontinente indiano. Da questo rapporto è nato un magazine dedicato a chi vuole orientarsi fra gli usi e i costumi di un Paese ricco di storia e di cultura, di contraddizioni e di opportunità di sviluppo e dove tutto, dal passato al futuro, è sempre presente. Un Paese da scoprire visitandolo, lavorandoci o anche soltanto leggendo le storie e i suggerimenti che abbiamo raggruppato per voi in sei categorie che faciliteranno la ricerca e la consultazione:

ABOUTINDIA
E' IL MAGAZINE DI GRUPPO ZENIT

STORIE, CONOSCENZE, ESPERIENZE

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FRA DUE CULTURE.

THE OCHRE BEACH

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Cultura

Dal passato verso il futuro

Dieci tradizioni dell'India nell'elenco del patrimonio immateriale Unesco

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L’India è una terra ricca di culture e tradizioni, ma in questa era di globalizzazione e modernizzazione molte rischiano di scomparire. Per supportarle è di vitale importanza riconoscerne il valore e farlo apprezzare da quante più persone possibile, ridando dignità a professioni, tradizioni e abilità trasmesse per secoli da padre in figlio.
A questo compito, tra gli altri, si dedica dal 2003 l’Unesco, che ha stipulato una Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio intangibile e ogni anno aggiorna la lista mondiale delle tradizioni patrimonio culturale dell’Umanità.

Nella lista Unesco dei beni immateriali ce ne sono dieci esistenti in India, da scoprire nel prossimo viaggio in India se siete interessati alle manifestazioni culturali di questa civiltà.

Gli artigiani Thathera di Jandiala Guru, Punjab
Forse vi è capitato di vedere un tegame di ottone prodotto dagli artigiani Thathera mangiando in un ristorante indiano di tradizione Punjabi. Sono piatti, pentole e vasi di ottone, rame e altre leghe, battuti a mano. Per gli artigiani questa lavorazione del metallo non è semplicemente un mestiere, è un’appartenenza a una struttura etnica e sociale centenaria.

Foto © Sangeet Natak Akademy 2014
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Sankirtana: canti, percussioni e danze rituali di Manipur

Quando c’è un festival religioso, una nascita, un matrimonio da festeggiare o un rito di passaggio da accompagnare, a Manipur si prendono tamburi e cimbali e si canta, ballando acrobaticamente al ritmo energico dei tamburi. � il Sankirtana, creato da un re seguace del dio Vishnu all’inizio del XVII d.c, un modo per tenere unita la comunità e celebrare la bellezza della natura e della vita. (si veda il video della Sangeet Natak Akademy)

Foto e video © Sangeet Natak Akademy 2009
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Canti buddhisti del Ladakh

I Lama (sacerdoti) buddhisti cantano antichi testi sacri che rappresentano spiriti, dei e gli insegnamenti filosofici del Buddha. Succede ogni giorno all’interno dei monasteri del Ladakh e all’esterno in giorni particolari del calendario legato ai cicli della terra. Si canta per il benessere della gente, per portare pace e armonia, per conquistare gli spiriti cattivi e invocare la benedizione dei dei e dei Buddha. (si veda il video della Sangeet Natak Akademy)

Foto © Central Institute of Buddhist Studies Lakadh, Jammu and Kashmir
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La danza Chhau

L’immagine più forte della Chhau è quella di un danzatore, il cui corpo sembra farsi piccolo sotto una grande maschera di argilla colorata, che piroetta nell’aria con l’agilità di un grillo.
La Chhau è una tradizione di teatro-danza dalle finalità rituali, a carattere popolare che unisce arte marziale, teatro, danza e musica.(Si veda il video della Sangeet Natak Akademy)
Foto © Sangeet Natak Akademy 2009
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La danza Kalbelia del Rajashtan

I nomadi uomini kalbelia tradizionalmente erano incantatori di serpenti, mentre le loro donne un tempo guadagnavano danzando e cantando di casa in casa in Rajasthan. Oggi la danza Kalbelia è evoluta, si è arricchita di aspetti scenografici e acrobatici, attirando l’attenzione di un pubblico più vasto -spesso le danzatrici sono chiamate a rappresentare l’India nei festival internazionali
Foto © West Zone Cultural Centre, Udaipur 2009

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Mudiyettu, rituale del Kerala

Un’epica battaglia tra la dea Kali e il malvagio Darika è inscenta attorno ai piccoli templi dedicati dalla dea Bhagavati (detti Kavu) del Kerala centrale in occasione della festa del raccolto estivo. La crerimonia è lunga, si inizia con il tracciare un'immagine della dea con polveri colorate e si conclude con la rappresentazione della battaglia, dove dei e demoni sono portati in vita da attorni umani in costume e trucco elaborato. (Si veda il video dell'IGNCA)
Foto Bhadrakali Mudiyettu by Bobinson K B Creative Commons License

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Ramman, festival dell’Uttarakhand

Ramman è un evento multiforme che ruota attorno al tempio di Bhumiyal Devta, una divinità tutelare dell’Uttarakhand. Teatro, musica, parate storiche, cantastorie si susseggono per raccontare le storie sacre del Ramayama e Mahabharata con maschere sacre. (Si veda il video dell'Unesco)

Foto © IGNCA / Government of India

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Kutiyattam, teatro sanscrito

In Kerala si inscena ancora oggi una forma di teatro sacro sanscrito, il Kutiyattam, nato oltre 2000 anni fa –la più antica tradizione teatrale ancora viva al mondo. Il Kutiyattam è una sintesi di teatro classico sancrito e forme tradizioni sceniche keralesi. Un tempo riservato solo a pochi adetti, oggi aperto a tutti. (Si veda il video dell'Unesco)
Foto © Sangeet Natak Akademy/Unesco

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Ramlila, va in scena il Ramayana

Nel nord dell’India in occasione della festa di Dussehra si inscena la vita del dio Rama che sconfigge il demone Ravana. Queste sacre rappresentazioni si chiamano Ramlila e si basano sul Ramacharitmanas di Tulsidas, un poeta medioevale molto amato. Alla Ramlila partecipa tutta la comunità, trasformando la città in un teatro a cielo aperto. (Si veda il video dell'Unesco)

Foto Prepared to play the role by Satish Krishnamurthy Creative Commons License
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La tradizione dei canti vedici

I Veda, testi sacri che si dicono risalire al 3500 a.C, sono la più antica tradizione religiosa e filosofica dell’India. I canti vedici sono salmodiati quotidianamente dai sacerdoti che celebrano i rituali sacri. Non si possono fare errori nella recitazione e la mole dei testi da imparare a memoria è impressionante, per potere trasmettere il sapere sacro senza errori i sacerdoti brahmani hanno elaborato complesse tecniche di memorizzazione che sono tutt’ora trasmesse oralmente ai loro figli. (Si veda il video dell'Unesco)
Foto © IGNCA / Government of India
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