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265. La vacca sacra: sviluppi e regressioni

primo piano della fronte di una vacca indiana con grandi corna colorate

La vacca è un simbolo dell’India. Che la mucca sia sacra è risaputo, scontato. E il primo viaggio lo conferma: vacche pascolano libere (tranne che nelle grandi metropoli), ruminando qualsiasi cosa si presti -sacchetti di plastica compresi, sostano placide nel mezzo degli incroci creando ingorghi inumani.
Inseguendo la vacca sacra per le vie della cultura del paese, scopriamo alcune curiosità:

  • La vacca è la Mamma che nutre –Gaumata. Per la maggioranza degli hindu mangiare la mamma, scusate, la mucca è fuori discussione. Nel Mahabharata c’è un mito racconta come sia nato il tabù: Un re di nome Vena era così malvagio che il saggi dovettero ucciderlo. Siccome era senza eredi, i saggi gli strizzarono il polso destro e nacque Prithu.  Anni dopo ci fu una grande carestia e il re Prithu armato di arco e frecce costrinse la terra a nutrire il suo popolo. La terra prese le sembianze della vacca e lo implorò di risparmiarla, in cambio del latte con cui poteva sfamare tutto il suo popolo. E da allora la vacca si munge, ma non si uccide.

 

  • Kamadhenu, la vacca che esaudisce i desideri (l’antenata dei bovini moderni), saltò fuori dall’oceano di latte quanto dei e demoni lo frullarono alla ricerca del nettare dell’immortalità. Le sue più terrene manifestazioni regalano agli uomini 5 prodotti sacri: latte, yogurt, ghee, urina e letame –tutti ugualmente purificanti e curativi.

 

  • La costituzione indiana protegge i bovini
    , ma ogni stato ha la propria legislazione in materia: in alcuni stati la macellazione dei bovini e la vendita della carne è punibile con multe e imprigionamento; in altri la vacca non si tocca ma si possono uccidere bufali e tori (rispettando alcuni criteri), talvolta anche le vacche se malate o ultra quindicenni; in pochi stati i bovini non sono protetti dalla legge ( se durante un viaggio in India desideraste mangiare carne bovina date un’occhiata all’infografica).

 

  • Non sempre la vacca è stata sacra, e non per tutti. Per i popoli vedici, nomadi di natura e pastori di professione, i bovini erano molto importanti –anche come alimento qualcuno sostiene- e in alcuni passaggi dei Veda si menziona il sacrificio di bovini per propiziare gli dei. Con l’avvento del buddhismo (V a.C) il principio di non violenza venne assimilato dai brahmani, la vacca divenne sacra e simbolo dell’identità culturale hindu.

 

 

  • La vacca in India è stata politicizzata fin dai tempi antichi. Gli imperatori moghul (musulmani e stranieri) ne regolarono il macello per facilitare il governo del regno, a maggioranza hindu e gianista.

 

  • In nome della vacca nel 1857 scoppiò la più sanguinosa rivolta contro i colonizzatori inglesi (meno attenti alla cultura locale dei moghul): i soldati indiani si ammutinarono sentendo che il grasso per i fucili dell’esercito era ricavato dal grasso di mucca (i soldati musulmani pensarono si trattasse di grasso di maiale e si unirono alla ribellione…).

 

  • La mucca divenne uno strumento di mobilitazione di massa –contro i musulmani mangiatori di bovini- per la prima volta in Punjab nel 1870, e ancora nel 2002 un leader del Bajrang Dal –partito conservatore hindu- minacciò di sollevare un esercito di 300 mila volontari contro chi avesse osato uccidere bovini durante la festa musulmana di Bakrid.

 

  • Nell’aprile 2012 l’aperta richiesta degli studenti di casta bassa (dalit) di introdurre carne bovina nelle mense universitarie scatenò violenze ed è la prima volta che la vacca fa scoppiare fratture all’interno della comunità hindu.

 

  • La vacca fa economia: l’India ha il più alto numero di bovini al mondo (circa 5 volte la popolazione umana italiana e il 28.29% di quella bovina mondiale), produce tre volte il latte della Cina ed è il più grande esportatore di carne.

 

  • La vacca è sacra, redditizia e maltrattata. Con l’aumento del consumo di carne bovina, per uso domestico e per esportazione, sono in crescita le violenze sulle mucche. Piccoli proprietari abbandonano le vacche improduttive; i vitelli –soprattutto se maschi- sono separati appenanati dalla mamma e lasciati morire di fame; gli animali vecchi venduti a contrabbandieri che li macellano o li trasportano illegalmente e senza umanità verso il Kerala dove possono essere uccisi. In aumento anche il furto di vacche.



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