226. Mi vuoi adottare?
Domenica 2 giugno 59 piccoli cani e 8 gatti con un passato di strada, abbandono e malattia hanno trovato casa. Grazie ai keralesi che li hanno adottati e al lavoro costante e ben coordinato di tre associazioni che hanno unito le forze per organizzare la Giornata delle adozioni.
Animal Care Trivandrum, il gruppo delle tre associazioni, ha preparato l’evento con cura e attenzione, mettendo a disposizione le diverse abilità di ogni singola associazione e condividendo conoscenze. Street watch Trivandrum ha lanciato l’idea di un giorno per le addozioni su grande scala e ha offerto le propria esperienza organizzativa; People for Animal ha messo a disposizione i propri volontari e gli spazi di accoglienza per i randagi; Raksha ha fornito un grosso numero di entusiasti volontari –giovani tecnici informatici che lavorano in Technopark- e le abilità grafiche per i poster con cui è stata tappezzata la città.
E tutti si sono presi cura dei cuccioli, trasformandoli in poco più di un mese da bestiole spaurite, pelle e ossa, piene di parassiti, a panciute creature vivaci e rubacuori.
L’Adoption Day è stato un grande successo. Dalle 9 della mattina (ufficialmente l’evento iniziava alle 11) famiglie e individui hanno iniziato a richiedere i cuccioli, e prima della fine della giornata non c’erano più animali da adottare- tranne i cani e i gatti malati che nessuno ha voluto portare a casa. E tutto questo in una giornata d’insistente pioggia di inizio monsone.
Il successo è particolarmente gustoso considerando il contesto e il non proprio ottimo rapporto uomo-animale dell'India.
Soprattutto i cani di strada, possibili veicoli di malattia, sono temuti e malvisti. Molti ritengono che ucciderli sia la sola soluzione (benchè illegale in India). I cani fin da cuccioli sono abituati a temere l’uomo ed evitarlo il più possibile, sfamandosi dei cumuli crescenti dell’immondizia buttata ai bordi delle strade.
I keralesi sono molto razzisti ed esterofili quando si tratta di animali: un cane di razza è chiamato dog, all'inglese, mentre un cane locale è patti, malayalam per cagna. Quando passeggiavo con la mia cagnetta -presa dalla strada- la gente ci salutava con un madama e dog e per mesi sono stati convinti che la mia cagnetta fosse di razza e meritasse il titolo di dog, essendo accompagnata da donna straniera, la madama! C'è anche un diffuso pregiudizio che i cani indiani (detti anche pariah, di pura razza dingo) non siano addomesticabili. Per sbriciolare quest'idea durante la giornata della adozioni ci sono state dimostrazioni di cani addestrati e lezioni di comportamento canino.
Il prossimo passo di Animal Care? Controllare lo stato di salute dei cuccioli accasati. Ogni padrone/a ha firmato un documento in cui accetta di prendersi cura dell’animale e ha diritto, dopo due settimane, a una visita di controllo da parte dei volontari di Animal Care, che così verificano eventuali maltrattamenti. Alla fine del sesto mese i cuccioli saranno vaccinati e sterilizzati gratuitamente nella clinica del PFA.
Nel frattempo i volontari continuano a collaborare per migliorare le condizioni di vita degli animali di strada, organizzano sistematiche sterilizzazioni e vaccinazioni (soprattutto per debellare la rabbia) e portano avanti campagne di sensibilizzazione nelle scuole e altrove.
Se state pensando a una vacanza con un risvolto umanitario e amate cani e gatti, quando sarete a Kovalam contatte una delle tre associazioni- il lavoro non manca, soprattutto se siete veterinari!
Crediti
Foto per la cortesia di Animal Care Trivandrum