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142. India per signore (straniere)

una donna, sacco in splalla, osserva i graffiti di mani che indicano tante direzioni, su un muro all'interno di un edificio

Le frequenti notizie della stampa internazionale sulla –triste- posizione della donna in India dipingono un paese pericoloso e inospitale. Tutto questo parlare delle problematiche femminili, mi chiedo, impedirà a qualche donna europea di venire in India? Io ci vivo da qualche anno e non ho dubbi sul fatto che sia un mondo maschilista e patriarcale, con innegabili violenze (purtroppo non il solo: Stati Uniti e Sud Africa registrano più casi che l’India), sottomissione della donna, infanticidio delle bambine…ma –senza ombra di dubbio- non venirci sarebbe un peccato.

Per una donna viaggiare sembra sempre più difficile che per un uomo e quando, armate di coraggio, sbarcate qui, la situazione può apparire ancora più complicata. Immediatamente qualcuno vi descriverà tutti i possibili pericoli. Stando agli indiani il mondo è una trappola per donne, dovreste avere così tante paure da rinunciare a uscire di casa. La paura è un ottimo strumento per limitare la libertà di movimento e di giudizio. Bisogna fare attenzione, certo, ma il mondo che vi aspetta fuori dall’albergo non ha solo pericoli da offrirvi.

Tra i viaggiatori solitari che incontro, la maggioranza sono donne (turiste, volontarie, lavoratrici). E, credetemi, essere donna, non accompagnata, ha dei vantaggi. Le famiglie, intenerite, vi coccolano con calda ospitalità. Avete accesso agli ambienti prettamente femminili oltre a quasi tutti quelli maschili. Aspettate di meno in coda, sfruttando la lady queue (fila per signore) e potete comprare i biglietti per il cinema anche all’ultimo momento, avvalendovi della biglietteria per sole donne. E in caso di bisogno ci sono maggiori probabilità di essere soccorse.

Certo ci sono gli svantaggi. Preparatevi ad avere quasi sempre gli occhi addosso- spesso anche le mani- indipendentemente dal tipo di vestito che indossate. In situazioni di ressa evitare le toccatine è difficile, alcunesono quasi innoque: vi raggiunge solo la punta del gomito maschile (parte che evidentemente nell’anatomia indiana è tra le più erogene!), e per sfuggirle, basta fare attenzione a quelli che nell’avvicinarsi sollevano le braccia ad ala di pollo. Commenti osceni, accompagnati o meno dai gesti non sono una rarità (non prestate attenzione, alle parole e ai gesti normalmente non seguono azioni). Se siete al mare su bellissime spiagge deserte vi potrebbe toccare di nuotare vestite, mentre accanto a voi un uomo di mezza età e una grossa pancia si tuffa tra le onde con un minuscolo paio di slip (nelle spiagge turistiche potete andare in costume). Restare sole a godervi un paesaggio è difficile (una richiesta ferma e decisa di essere lasciate sole funziona quasi sempre). Sedere per lunghe tratte di treno o autobus accanto a uomini che tendono ad allargarsi, facendo scivolare, involontariamente!, la mano sul vostro ginocchio, potrebbe essere snervante (cercate di sedere vicino a una donna e non esitate a chiedere aiuto al conducente, normalmente disponibile e collaborativo).

Siate voi stesse, consapevoli dei comportamenti sociali indiani e dei loro usi e costumi. Ponderate le situazioni prima di ritrovarvi in un’impasse (per esempio evitate di arrivare in una città nuova di notte senza sapere dove andare a dormire, o di stare in luoghi isolati con solo uomini che non conoscete bene). In generale valgono le stesse regole come altrove. Più qualche extra: gli indiani sono poco avvezzi all’amicizia tra i generi, essere socievoli e disinibite è facilmente interpretato come un’avance; le gambe e le spalle scoperte attirano più attenzione che da noi e scatenano gli ormoni che la società reprime con cura.

Nel preparare la valigia, inserite qualche approfondimento sulla cultura del paese, la giusta dose di rispetto e una scorta di saggezza. Partite fiduciose e godetevi l’esplorazione, ascoltando i consigli ma riservandovi il potere decisionale.

Buona India.

 

 

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