431. Il tempio d'oro di Amritsar
Il tempio d’oro dei Sikh di Amritsar è una destinazione che non riesco a immaginare possa deludere qualcuno. Lasciate fuori dalla porta d’ingresso la confusione della cittadina -di natura medioevale con strade strette e pullulanti di ogni attività umana e animale- e la polvere sporca tipica dei centri indiani, la mente si placa immediatamente e si sente il desiderio di meditare.
Sarà la forza dell’acqua della vasca sacra, o l’abbagliante lucentezza dell’oro delle cupole, o il candore del bianco marmo su cui risaltano i colori forti dei pellegrini assorti in preghiera. Entrati nel complesso del tempio d’oro si respira pulizia. Non è solo opera dei volontari con le scope –pulire è un modo per espiare i peccati.
La città di Amritsar prende il nome dalla vasca sacra, amrit sarovar (la pozza dell’ambrosia) costruita nel 1577. Si dice che la vasca fosse molto più antica, collocata strategicamente lungo una delle vie della seta più battute fin dall’antichità (oggi divenuta una delle arterie autostradali indiane, che collega Lahore –Pakistan, 15km- e Kolkata). E l’acqua è miracolosa, non solo purifica anima e corpo ma guarisce dalle malattie. Se ad attirarvi non è un’abluzione sacra potete sedere ai bordi della vasca a osservare i devoti o gli innumerevoli pesci che sguazzano incuranti degli umani (la pesca è assolutamente proibita).Â
Il tempio d’oro, il nome originario è Harmandir, si trova su un’isola artificiale collegata alla terra ferma da un passaggio coperto detto il ponte del Guru. Dall’altro lato c’è l’Akal Takht, un palazzo a più piani centro delle attività secolari della comunità sikh. Harmandir e Akal Takht sono complementari, la fede deve infatti uscire dal chiuso della preghiera individuale ed essere vissuta nella società . Ma i due edifici incarnano anche due aspetti contrastanti della religione: mentre nel centro spirituale s’inneggiano i canti del libro sacro, l’Adi Granth, che diffonde il messaggio di fratellanza universale, nella sede secolare il sesto Guru trasformò la religione in una setta guerriera, il khalsa.
Storicamente il sikhismo è stato fondato da Guru Nanak come movimento spirituale di sintesi per promuovere la pacifica convivenza delle religioni, ma a seguito di eventi politici ha esaltato l’idea di vendetta (contro i Moghul musulmani, nemici della fede).Â
Oggi entrambi gli aspetti coesistono all’interno del tempio d’oro. Nell’Harmandir, sul trono al centro della sala, si riafferma l’idea di un dio pieno di amore per tutti e si venera l’Adi Granth Sahib, il libro sacro dichiarato guida spirituale dal decimo e ultimo capo spirituale del sikhismo. Ci si sente benvoluti e abbracciati dalla sincera accoglienza dei sikh –pensate che c’è persino una cucina capace di sfamare migliaia di persone quotidianamente grazie al solo lavoro di volontari. Ma s’incontrano uomini dall’aspetto fiero nei turbanti colorati e con spade pronte, simbolicamente, a ferire.
Un museo con la storia dei sikh è collocato all’interno dell’Akal Takht, se volete approfondire la conoscenza della religione.Â
Il tempio d’oro è il centro più importante per i Sikh ed è aperto a tutti, senza alcuna discriminazione.
Per entrare basta togliersi le scarpe, coprirsi la testa e mettere via le sigarette che sono strettamente proibite in tutta l’area del complesso (d’altronde in India è ufficialmente proibito fumare per strada ovunque).
Meglio evitare la visita nelle ore più calde, al meno che non abbiate piedi di zinco per camminare sul marmo bollente.
La notte il fascino di questo tempio incantevole acquista ancora più profondità . La confusione diminuisce, le cupole si riflettono nell’acqua simile a uno specchio e alle 10 di notte una processione rituale accompagna il Guru Granth Sahib a riposare nell’Akal Takht, dove rimane fino alle 4 (o alle 5 nei giorni invernali) per poi tornare sul trono dell’Harmandir.
“Nessuno può comprendere Dio con la ragione, nemmeno se ragionasse per secoli” (Guru Nanak)
Come arrivare:
L’aeroporto di Amritsar (11 km) ha collegamenti diretti con Delhi, Chennai, Mumbai e Srinagar
Alla stazione ci sono treni da/per Delhi (455 km, dalle 7 alle 12 ore di viaggio), Mumbai e Kolkata.