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71. Il baffo è Uomo

Giovane indiano con otto diversi stili di baffi

L’uomo senza baffi, non è uomo. Puoi avere tanti soldi e una macchina scintillante. Puoi avere molte donne come un divo. Puoi avere bicipiti giganti e un petto enorme. Ma non sei un vero uomo, se questi non ce li hai!
Musica  e parole  di Wilbur Sargunaraj

 

I ritratti dei maharaja dell'epoche passate testimoniano che i baffi fossero un simbolo di potere, virilità e segno di una forte personalità. Ai brahmani e ai fuori casta non erano concessi, al massimo potevano confonderli in una folta barba. Negli anni ’30 Gandhi favorì la crescita della peluria sul volto per boicottare l’importazione di rasoi e lame inglesi.

 

Sarà che il baffo incute timore (i banditi li hanno sempre), ai poliziotti indiani è caldamente consigliato di farsi crescere un bel paio di baffi che rassicurino il pubblico sul coraggio e sul valore delle forze armate. Un’idea già venuta agli inglesi che nel 1945 premiarono ufficialmente i tre migliori baffi polizieschi della colonia.

 

Nell’India contemporanea i baffi e le barbe sono in crisi, riflesso della storia di un paese che si stia occidentalizzando e omologando al mondo. I modelli di bellezza maschile e le mode cambiano: i giocatori di cricket sono rasati e gli attori di Bollywood hanno al massimo un po’ di stilosa barbetta.

 

Richard McCallum, che di baffi e barbe indiane la sa lunga e le racconta nel libro Hair India: A Guide to the Bizarre Beards and Magnificent Moustaches of Hindustan, individua diversi modelli di taglio indiani. Ci sono il tricheco, la mentoniera, il filtra-minestra, il comandante...Uno stile per ogni personalità.

 

I baffi sono...sexy! La natura conosce le sue vie per attirare il gentil sesso: Il gallo ha la cresta, il leone la criniera e l’uomo ha il baffo. Si usa in Rajasthan, quando un uomo vede una bella donna e vuole mostrare il proprio apprezzamento, fare "il baffolino" (arricciarsi il baffo): un messaggio che, a detta degli uomini, non passa inosservato.

 

Nel sud dell’India i baffi sono un simbolo indiscusso di virilità che non conosce crisi. Recita un proverbio: padre baffuto, padre rispettato. Nonostante le mode straniere che avanzano, il baffo regge nel cinema, così come per strada e negli uffici aziendali.

 

Qualche anno fa a un assistente di volo della Air India venne richiesto di tagliarsi i baffi, per ragioni igenico-sanitarie. L’uomo rifiutò di compromettere la propria immagine e identità, e venne trasferito allo sportello di un aeroporto, a terra. Seguì una battaglia legale, che vinse. In India i baffi sono un diritto fondamentale.

 

Paese che vai, costume che trovi. Se decidete di trasferirvi in India e volete essere accolti nella comunità locale come pari, superando le distanze culturali che vi separano dalla gente attorno, fatevi crescere un paio di curati baffi. Tre settimane di pazienza, un po’ di prurito e sembrerete più indiani. I vostri sforzi saranno apprezzati.

 

Il baffo da record: il bel signore della foto nasconde baffi lunghissimi dentro il turnante. Secondo il libro dei Guinness dei primati il baffi più lunghi del mondo sono sempre stati indiani, probabilmente da prima dell’invenzione dei record. Ancora e sempre l'India stupisce e incanta con le sue tante unicità.

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